Queste professioni rimarranno disoccupate dall’intelligenza artificiale, secondo Zuckerberg

Preoccupazioni legate all’incorporazione del intelligenza artificiale dentro sfera lavorativa non si sono fermati. Il timore della possibile sostituzione del lavoro umano per tecnologia mantiene un clima di incertezza per il futuro di alcune professioni.

I continui dibattiti hanno dato vita a magnati del calibro di Bill Gates parlare apertamente della questione. Marco Zuckerberg si è unito anche lui alla discussione. Lo fa davvero AI sostituirà il umanità?

In TechBit vi diciamo cosa ne pensa Amministratore delegato Di Obiettivo su questo eterno dibattito.

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Durante un’intervista per podcast American Morning Brew ogni giorno, Marco Zuckerberg ha espresso la sua posizione sulla rilevanza di AI sui licenziamenti.


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Mark Zuckerberg: Il programmatore è il creatore di Facebook. A 34 anni è uno degli imprenditori più importanti della tecnologia.

In realtà, Zuckerberg ha una prospettiva ottimistica sulla partecipazione del AI nella scena laburista. Considera questo tecnologia continuerà a spingere l’umanità ad andare oltre ciò che desidera ottenere. “Tutti questi strumenti daranno a più persone la possibilità di fare ciò che conta per loro”, ha spiegato Amministratore delegato Di Obiettivo.

È tuttavia consapevole che l’incorporazione del AI dentro lavoro comporterà alcuni cambiamenti, soprattutto in termini di processi e automazione.

“Penso che ci saranno molte trasformazioni che lo renderanno certo lavori Non li faremo come facciamo adesso. “È possibile che alcune cose vengano automatizzate”, ha osservato.

Anche se ha assicurato che tutto è un processo a lungo termine e che c’è ancora molta strada da fare per vedere il vero potenziale dell’essere umano, che considera illimitato.

“Penso che il limite dell’ingegno umano sia illimitato o estremamente elevato e non penso che siamo ancora vicini a raggiungere quel potenziale”, ha detto.

Quando si pensa ai licenziamenti e allo spostamento di essere umano Di fronte intelligenza artificiale, Zuckerberg ritiene che ciò sia ancora lungi dall’essere realizzato, poiché non considera ancora il tecnologia come una minaccia.

D’altra parte, per il Amministratore delegato Di Obiettivoi licenziamenti degli ultimi anni sono legati alla pandemia, un evento che secondo lui “era difficile da prevedere” e che ha costretto diverse aziende a “costruire troppo”.

Anche nel caso di Obiettivo, Zuckerberg assicurato che il AI Non si trattava di un “fattore importante”, ma piuttosto erano motivati ​​dal loro obiettivo di creare “un’azienda più efficiente”.

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