La Banca Centrale ha compiuto un passo fondamentale per facilitare la concorrenza valutaria

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La Banca Centrale (BCRA) ha compiuto il primo passo formale verso il bimonetarismo o competizione valutaria, obiettivo a cui mira il management Milei. Lo ha fatto equiparando, attraverso l’approvazione della Comunicazione “A” 8027, le condizioni che le banche devono soddisfare per aprire una cassa di risparmio in valuta estera a un cliente con quelle già stabilite per l’apertura di casse di risparmio in pesos.

Lo prevede la norma in questione recentemente pubblicata Per l’apertura e il funzionamento della cassa di risparmio in valuta estera “si applicheranno le disposizioni relative alla cassa di risparmio in pesos” contenute nella normativa sui “Depositi a risparmio, stipendi e conti speciali”.

Abroga quindi la Comunicazione “A” 7105, di metà settembre 2020.che aveva stabilito che “prima di aprire una cassa di risparmio in valuta estera – salvo richiesta di comprovare trasferimenti provenienti dall’estero – gli enti finanziari devono acquisire prove dalle quali risulti che il cliente dispone di redditi e/o averi coerenti con risparmi in valuta estera .”

Oltretutto, escluso da tale possibilità chiunque sia beneficiario “di qualsiasi piano o programma qualificato come assistenza sociale”. –compresi i sussidi alimentari–”, il che non ha rappresentato un ostacolo perché, come hanno dimostrato le verifiche ufficiali e la Giustizia resta sotto inchiesta, alcuni di loro hanno addirittura ottenuto l’accesso al mercato dei cambi locale per effettuare acquisti della quota del cosiddetto “dollaro di risparmio” “. ” per molto tempo.

L’attuale riferimento alla normativa sui “Depositi a risparmio, stipendi e conti speciali” sopra menzionata si riferisce alla normativa che stabilisce che l’apertura di una cassa di risparmio in qualsiasi entità regolamentata del sistema finanziario locale “non può essere condizionata all’acquisizione di” nessun altro prodotto e/o servizio finanziario né integrare alcun pacchetto multiprodotto.”

Le norme attuali consentono alle banche locali di offrire conti in dollari, euro e yuan, tra le altre valuteShutterstock – Shutterstock

Anche al richiamo che viene rivolto agli enti in merito alle cautele che devono adottare “sia all’apertura che successivamente durante l’utilizzo” di tali conti, una raccomandazione che è diretta “ad evitare che detti conti siano utilizzati in attività illecito.”

Per questo, ad esempio, prevede che le banche “debbono adottare standard e procedure interne al fine di verificare che la movimentazione registrata nei conti sia congrua con le attività dichiarate dai clienti”.

Le norme attuali consentono alle banche di offrire ai propri clienti depositi in dollari statunitensi, euro e yuan renminbi, oltre a quelli che facilitano i depositi in valuta locale.

Ma lasciano aperta la possibilità che, “su richiesta degli enti”, la BCRA possa autorizzare la raccolta di depositi “in altre valute”.

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