Rembrandt, Tiziano, Velázquez e Goya ‘visitano’ la regione di Campo de Belchite

Se nei prossimi giorni visiterete la cittadina di Codo a Saragozza, quasi sicuramente troverete, su una facciata, una riproduzione in scala reale de ‘La resa di Breda’ di Velázquez. E se vaghi La Puebla di Albortón, Finirà per incontrare “La Maja vestita” di Goya.

Questo è il risultato di ‘In un luogo d’Aragona’, un progetto culturale attraverso il quale 15 repliche di capolavori del Museo del Prado, A grandezza naturale e di alta qualità, visiteranno molti altri luoghi della comunità e altri della Spagna, partendo da Saragozza.

‘In un posto in… Aragón’ è un progetto sviluppato dal Museo del Prado e da Telefónica, in collaborazione con l’associazione culturale Territorio Goya, che è stato presentato questo martedì a Saragozza presso l’Aljafería.

La presidente delle Cortes d’Aragona, Marta Fernández, insieme al responsabile della Comunicazione del Museo Nazionale del Prado, Carlos Chaguaceda; il responsabile di Telefónica per le Pubbliche Amministrazioni dell’Aragona, Raúl Blanco; e il presidente dell’associazione Territorio Goya, Rafael Navarro, hanno presentato l’iniziativa a La Aljafería.

Marta Fernández ha sottolineato l’ampio “valore culturale e simbolico di questo viaggio pittorico, ma anche umano, nel nostro territorio”, con la riproduzione di alcuni dei migliori capolavori del Prado, che avrà luogo in spazi pubblici unici a Saragozza (La Aljafería e l’Ufficio del Turismo del Consiglio Provinciale) e 15 comuni della regione di Campo de Belchite.

Nel Palazzo dell’Aljafería si può già vedere la replica a grandezza naturale del “Lotta tra San Giorgio e il Drago”, del pittore barocco di scuola fiamminga Peter Paul Rubens, da lui realizzata tra il 1605 e il 1607. Con una dimensione di 309 di 257 centimetri, l’opera espressamente scelta per il Palazzo dell’Aljafería, per il suo simbolismo aragonese, È esposto al pubblico nel patio che dà accesso alla Cappella di San Martín, uno dei luoghi emblematici del quartier generale delle Cortes d’Aragona.

Questa mattina il Presidente delle Cortes ha sottolineato la sensibilità dei promotori della mostra nel proporre sia la location, nella ‘casa degli Aragonesi’, sia il tema, legato all’identità della comunità. Marta Fernández lo ha sottolineato Gli obiettivi della mostra sono quelli di promuovere l’azione culturale, con le Cortes d’Aragona come parte trainante di tale compito, e di energizzare e strutturare il territorio, anche attraverso la cultura.

La mostra vuole iniziare un viaggio chiamato dagli organizzatori “Il Prado nella Spagna vuota” e inizia in Aragona negli spazi pubblici all’aperto. TDopo un soggiorno di tre mesi, intraprenderà un tour di altre comunità.

Attraverso le opere esposte in 15 sedi, i visitatori potranno compiere un percorso cronologico tra le diverse scuole che compongono il panorama artistico della collezione permanente del Museo del Prado, dal XV secolo ai primi anni del XX secolo. Il progetto ci permetterà di conoscere, attraverso la pittura, parte della storia della Spagna e dell’Europa, dalla mano dei grandi maestri della pittura spagnola, italiana, fiamminga, francese, tedesca e olandese.

Oltre alle opere esposte nel Palazzo dell’Aljafería, le opere esposte e i luoghi o comuni di esposizione sono:

‘Mona Lisa’, della bottega di Leonardo da Vinci (Ufficio Turistico del Consiglio Provinciale di Saragozza), ‘L’Annunciazione’ di Beato Angélico (Plenas); ‘Carlo V a cavallo a Mülhberg’, di Tiziano (Azuara), ‘Cardenal’, di Rafael (Samper del Salz), ‘Giuditta al banchetto di Oloferne’, di Rembrandt (Fuendetodos), ‘I filatori’ di Velázquez (Almochuel ), ‘La resa di Breda’, di Velázquez (Codo), ‘Ragazzi sulla spiaggia’, di Sorolla (Almonacid de la Cuba), ‘María Tudor’, di Antonio Moro (Lagata), ‘Il sogno di Giacobbe’, di Ribera . (Valmadrid), ‘Santa Isabel de Portugal’, di Zurbarán (Moneva), ‘Venere e Adone’, di Veronese (Letux), ‘Il parasole’, di Goya (Belchite), ‘La Maja vestita’, di Goya (Il Puebla de Albortón), ‘L’imbarco di Santa Paula Romana’, di Claudio de Lorena (Lécera) e ‘Felipe II’, di Sonisba Anguissola (Moyuela).

La mostra è visitabile tra il 26 giugno e il 16 settembre, data in cui partirà per altri luoghi della Spagna.

Il titolo di ‘In a place in…’ prende come riferimento l’inizio di una delle opere più riconosciute della letteratura spagnola, Don Chisciotte, “come formula evocativa per trasmettere lo spirito di universalità e vicinanza che anima questo progetto”, secondo l’organizzazione, con una proposta che invita a scoprire, allo stesso tempo, gli angoli della nostra geografia.

 
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