(CNN spagnolo) –– L’accordo di conformità raggiunto lunedì dalla cantante colombiana Shakira ha salvato l’artista dal coinvolgimento in un processo contro di lei che sarebbe durato almeno fino a metà dicembre.
A questo si aggiunge la possibilità di essere condannati alle pene richieste dalla Procura, che ha chiesto otto anni di carcere e una multa di 25,1 milioni di dollari (23 milioni di euro) se giudicati colpevoli.
Con questo accordo, la cantante riconosce la propria responsabilità per i reati di cui è stata accusata – sei reati di frode fiscale commessi tra il 2012 e il 2014 – e accetta di pagare una multa di quasi 7,9 milioni di dollari (7,3 milioni di euro). nonché una pena detentiva di 3 anni. Condizioni accettate dalle parti che hanno portato avanti l’accusa: la Procura, la Procura dello Stato e l’Avvocato della Generalitat della Catalogna.
Ora, nonostante queste condizioni, l’artista non andrà in prigione.
-Il motivo è che, come appare nel documento a cui la CNN ha avuto accesso, tutte le parti – sia Shakira che l’accusa – chiedono che il tribunale provinciale di Barcellona sostituisca la pena detentiva con una multa di quasi 478.000 dollari. in quanto tale pena detentiva venga sospesa per un periodo di due anni.
-José Jara Terrés, penalista spagnolo, chiarisce che “questa è stata la prima volta che Shakira è stata condannata penalmente per questo tipo di reati, avendo soddisfatto le responsabilità civili derivanti da tali atti – poiché l’artista ha pagato le parcelle defraudate all’Erario e interessi nel maggio 2019––, e che ha comportato una riduzione della pena detentiva a due anni o meno, ha potuto beneficiare della sospensione della pena detentiva ai sensi dell’articolo 80 del codice penale. […]. Pertanto dovrà pagare una multa ma non andrà in prigione”, spiega.
Come ricorda Jara Terrés, l’articolo 80.3 del Codice penale spagnolo prevede che “finché non si tratti di detenuti abituali, la sospensione delle pene detentive che individualmente non superino due anni può essere concordata quando le circostanze personali del detenuto, la natura del fatto, della loro condotta e, in particolare, dello sforzo di riparare il danno causato, come consigliato”.
Stando così le cose e dato che l’accordo è stato firmato da tutte le parti, il magistrato del Tribunale provinciale di Barcellona, José Manuel del Amo, ha emesso questo lunedì ad alta voce la sentenza affinché il suo contenuto sia definitivo.