Depedro, nome d’arte di Jairo Zavala (Madrid, 1973), ha esordito nella musica influenzato dalle habaneras che, da bambino, sentiva cantare dai suoi nonni. Furono anche loro a regalargli la chitarra con cui il ragazzo del quartiere iniziò a farsi strada nella musica, molti anni prima di girare i cinque continenti. “Ho ancora difficoltà a sviluppare la mia carriera. Non sono ancora arrivato da nessuna parte. “Non voglio arrivarci”, riflette dalla capanna di legno dove compone le sue canzoni. “L’immediatezza che prevale oggi è un percorso verso la frustrazione e il non dare valore a ciò che facciamo. Se come musicista riempi grandi spazi in un anno, non hai l’opportunità di elaborare ciò che è e perdi lungo il percorso molte esperienze che ti costruiscono come persona.”
In questo nuovo capitolo di Un consiglio intimol’artista, che in questi mesi è immerso nel tour del suo ultimo album Un posto perfetto, ripercorre alcuni dei momenti salienti della sua vita personale e professionale. Dai segreti della registrazione del suo primo album in Arizona con la leggendaria band nordamericana Calexico al suo viaggio umanitario in Madagascar.
