Questo articolo è stato originariamente pubblicato in inglese
Un attivista è stato arrestato sabato dopo aver affisso al Museo d’Orsay un poster sul “Campo di papaveri” di Monet, l’ultimo di una serie di atti di vandalismo contro opere d’arte in nome dell’ambiente.
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Durante il fine settimana, il “Campo di papaveri” di Monet è diventato molto meno bucolico e più apocalittico quando un difensore dell’ambiente ha pubblicato un poster sull’opera del pittore impressionistacon una visione catastrofica del futuro della scena pastorale.
L’attivista fa parte del movimento Riposte Alimentaire (Food Response), il cui obiettivo è promuovere azione sul cambiamento climatico e sull’agricoltura sostenibile. Il gruppo era anche dietro il attacco alla Gioconda a gennaio, in cui i manifestanti hanno lanciato zuppa contro l’iconica opera d’arte del Louvre.
Secondo il gruppo, il cartello rosso avrebbe dovuto mostrare come sarebbero le campagne nel 2100, “devastate dalle fiamme e dalla siccità”, se non venissero prese ulteriori misure contro il cambiamento climatico.
In un video dell’incidente, l’attivista ha detto: “Questa immagine da incubo ci aspetta se non verrà messa in atto alcuna alternativa”. La donna era detenuto in attesa di un’indagine, secondo la polizia di Parigi, anche se non è chiaro se il dipinto abbia subito danni.
Nell’ondata di proteste ambientaliste nei musei e nelle gallerie si sono verificati anche casi di schizzi di zuppa di pomodoro ne “I Girasoli” di Van Gogh e di purè di patate ne “I Mucchi di fieno” di Monet.
