Negli ultimi tempi abbiamo assistito a una vera e propria marea di “film biografici” incentrati sui creatori di moda, sotto forma di serie, film o documentari. La stagione si è aperta con Cristobal Balenciagala serie con protagonista Alberto San Giovanni e ora è stato rilasciato Diventare Karl Lagerfeld (entrambi in Disney Plus+), che segue la carriera del couturier tedesco nel mondo della moda parigina e dell’haute couture.
Inoltre, a Filmin puoi già vedere Ascesa e caduta di John Gallianoun documentario che analizza la controversa figura dell’uomo che fu direttore creativo della Maison Dior per diversi decenni fino a quando cadde in disgrazia a causa di alcuni commenti antisemiti.
I tre progetti hanno qualcosa di insolito in comune. Sono stati creati da registi che, in linea di principio, con il mondo della moda non hanno avuto molto a che fare e che hanno alle spalle carriere molto consolidate.
Ci sarebbe ancora una quarta biografia in più, la serie Il nuovo look (Apple TV), incentrato su Christian Diorma in questo caso è passato in gran parte inosservato e ha ricevuto pessime valutazioni da parte della critica specializzata.
In caso di Cristobal Balenciagaè all’origine del ‘collettivo Moriarti’, formato da Jon Garaño, José Mari Goenaga E Aitor Arregiresponsabile di film come Loreak, Handia O La trincea infinita. Diventare Karl Lagerfeld È una produzione francese che è stata diretta Girolamo Salle, che era già responsabile del “film biografico” su Jacques Cousteau. Finire, Ascesa e caduta di John Galliano è stato orchestrato dagli inglesi Kevin McDonaldche fino ad ora era più specializzato in documentari musicali di personaggi come Mike Jagger, Bob Marley o Whitney Houston.
Perché tre lavori sugli stilisti sono coincisi nel tempo? Non è la prima volta che succede. Nel 2014 hanno realizzato due film in giro Yves Saint Laurent. Quello che è rimasto nell’immaginazione è stato anche quello diretto dall’attore. Jalil Lespert ed eseguito da Pierre Niney ma, tuttavia, la scommessa di Bertrand Bonelloche prevedeva anche una grandiosa e rischiosa interpretazione del defunto Gaspard Ulliel.
Per il momento sono stati affrontati solo i grandi maestri classici che fondarono le proprie opere. maison, COME Coco Chanel o dei suoi eredi, come avviene in La casa Gucci. Oppure, ciò che è lo stesso, non ci sono stati approcci a figure più contemporanee che sicuramente saranno oggetto di qualche tipo di narrativa in futuro, sia Alessandro Michele, Stella McCartney oppure, nel nostro Paese, Alessandro Gomez Palomo.
Quello che è successo è a fenomeno inversoche gli stilisti si sono spostati nel settore audiovisivo, come è il caso di Tom Ford che, oltre a prendere le redini del suo brand, ha diretto due film, Un solo uomo E Animali notturnicon il quale ha vinto il Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia.
Inoltre, negli ultimi tempi, l’attuale direttore creativo di Yves Saint Laurent, Antonio Vaccarello È diventato produttore cinematografico, sponsorizzando i progetti di grandi registi come Pedro Almodovar In strano modo di vivere.
Quest’anno è stato presente dietro tre film in competizione al Festival del cinema di Cannes: PartenopeDi Paolo Sorrentino, Le SindoniDi David Cronenberg e il pluripremiato Emilia PerezDi Jacques Audiardper cui lo spagnolo Karla Sofia Gasconha vinto, insieme alle sue co-protagoniste, la Palma d’Oro come migliore attrice.
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