Goyo: una storia d’amore profonda e divertente, con due grandi composizioni dei suoi protagonisti

Goyo: una storia d’amore profonda e divertente, con due grandi composizioni dei suoi protagonisti
Goyo: una storia d’amore profonda e divertente, con due grandi composizioni dei suoi protagonisti

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Goyo (Argentina/2024). Indirizzo: Marco Carnevale. Copione: Marco Carnevale. Fotografia: Orazio Maira. Musica: Ivan Wyszogrod. Edizione: Alberto Ponce. Lancio: Nicolás Furtado, Nancy Dupláa, Soledad Villamil, Pablo Rago, Cecilia Roth, Diego Alonso, Milo Zeus Lis, Mayra Homar, Balthazar Murillo. Durata: 107 minuti. Qualificazione: Adatto a partire dai 16 anni. La nostra opinione: Bene.

Goyo (Nico Furtado) soffre di Asperger, un disturbo dello spettro autistico che colpisce la sua interazione sociale. Sa che non è uguale agli altri, che i suoi colleghi lo vedono diversamente, lo sentono diversamente. Iperprotetto dalla sorella Saula (Soledad Villamil) e amico del fratello Matute (Pablo Rago), trova il suo più grande rifugio immergendosi in un universo artistico tutto suo. Goyo è un esperto di storia dell’arte, un abile pittore e lavora come guida presso il Museo Nazionale di Belle Arti. Ed è proprio lì che un giorno trova la sua musa ispiratrice.

Eva Montero (Nancy Dupláa), madre di due ragazzi, è in procinto di separarsi dal marito violento (Diego Alonso), che rifiuta di lasciarla sola. Avendo bisogno di tirare avanti come madre single, accetta un lavoro come sicurezza al museo, che funge anche da via di fuga. Uno spazio dove puoi dimenticare i tuoi problemi per qualche ora e ridere ancora.

Eva e Goyo sono due esseri solitari che, per caso, si incrociano sotto la pioggia e si attraggono intuitivamente. Ma il bisogno di amicizia, di compagnia, li unisce, oppure è l’inizio di una storia d’amore a priori impensabile. ?

Abile nelle commedie romantiche dal tono sensibile e gentile, Marcos Carnevale approfitta dell’apparente semplicità di questa storia d’amore per immergersi in alcuni dei suoi temi preferiti. In Goyo (che uscirà questo giovedì nelle sale e dal 5 luglio sarà disponibile su Netflix) non mancano l’umorismo, un certo gioco al limite del politicamente corretto e un interrogativo sociale, il tutto incorniciato in una storia che avanza grazie alla simpatia con la coppia protagonista, semplice e credibile. Lo accompagna un cast che completa i colori di un dipinto ricco di sfumature, profondo e godibile.

Nicolás Furtado sorprende con il ritratto compiuto di un personaggio neurodivergenteCleo Bouza/Netflix – Netflix

Il camaleontico Nico Furtado abbandona il suo portamento provocatorio e seducente e crea un protagonista fragile, delicato e dipendente, la cui concezione dell’amore è direttamente collegata alla sua neurodivergenza, offrendo un approccio ricco di sfumature, diverso e potente. Dupláa, dal canto suo, dimostra ancora una volta di essere una delle migliori attrici della sua generazione. La sua Eva ha una personalità forte, ma è anche bisognosa. Entrambi, attraverso un attento sviluppo dei loro ruoli, riescono addirittura a trascendere alcuni dialoghi e situazioni che in altre mani sarebbero caduti preda della banalità e del luogo comune. Rago e Villamil si completano molto bene nei loro ruoli secondari, così come Cecilia Roth, la cui breve partecipazione è sufficiente per diventare un vertice virtuoso tra i due.

Con un tratto più delicato e sottile rispetto alle produzioni precedenti, Carnevale parla ancora una volta di inclusione, della logica assurda di un mondo che spesso va nella direzione opposta alla ragione, al rispetto e al cuore.

Nonostante la sua presentazione come una commedia romantica con qualche melodramma, Goyo espone una realtà insolita in questo tipo di proposte, ma molto più vicina di quanto si creda abitualmente. Che un film con queste caratteristiche non rimanga nella schematizzazione prevista e faccia un altro passo verso la riflessione è un valore aggiunto insolito e sempre gradito.

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