Mogadiscio (AFP) – Almeno 50 persone sono morte e quasi 700.000 hanno dovuto lasciare le proprie case in Somalia a causa delle devastanti inondazioni causate dal fenomeno climatico El Niño, hanno annunciato funzionari somali.
Prima modifica: 21/11/2023 – 12:21Ultima modifica: 21/11/2023 – 12:19
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I servizi meteorologici annunciano forti piogge per martedì, che potrebbero aggravare la situazione, hanno aggiunto i funzionari.
Le piogge e le inondazioni hanno distrutto ponti e allagato zone residenziali, è stato segnalato.
“Cinquanta persone sono morte nel disastro” e “687.235 persone hanno dovuto lasciare le loro case”, ha detto Mohamud Moalim Abdullahi, direttore dell’agenzia somala per la gestione dei disastri.
“Le piogge previste tra il 21 e il 24 novembre potrebbero provocare nuove inondazioni e ulteriori morti e distruzioni”, ha aggiunto.
--In totale, secondo l’ultima stima dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) pubblicata lo scorso fine settimana, 1,7 milioni di persone sono state colpite in un modo o nell’altro dal disastro.
Il Corno d’Africa, che comprende Somalia, Gibuti, Etiopia ed Eritrea nella parte orientale del continente, di fronte alla penisola arabica, è una delle regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
In quella zona gli eventi meteorologici estremi stanno diventando sempre più frequenti e intensi.
La regione sta emergendo dalla peggiore siccità degli ultimi quarant’anni, che ha rovinato i raccolti e decimato il bestiame, lasciando milioni di persone in una situazione drammatica.
Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito che la situazione non può che peggiorare poiché si stima che il fenomeno El Niño durerà almeno fino all’aprile 2024.
© 2023 AFP
