Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato mercoledì che romperà le relazioni diplomatiche con Israele a partire da giovedì e ha definito “genocida” il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
“Domani si romperanno le relazioni diplomatiche con lo Stato d’Israele (…) per aver avuto un presidente genocida”, ha detto il presidente di sinistra, favorevole alla causa palestinese, in un discorso ai suoi seguaci a Bogotà.
Petro è critico nei confronti della risposta implacabile dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza agli attacchi dell’ottobre 2023 del gruppo islamico palestinese Hamas sul territorio israeliano.
“I tempi del genocidio e dello sterminio di un intero popolo non possono arrivare davanti a noi”, ha aggiunto il presidente dalla centrale Plaza de Bolívar, dove ha ricevuto migliaia di suoi sostenitori.
“Se la Palestina muore, l’umanità muore”, ha detto tra grida di sostegno.
Il conflitto è scoppiato il 7 ottobre, quando i commando di Hamas hanno ucciso 1.170 persone, per lo più civili, e ne hanno rapite circa 250 nel sud di Israele, secondo un conteggio dell’AFP basato su statistiche israeliane. Le autorità israeliane stimano che 129 persone siano ancora prigioniere a Gaza, di cui 34 morte.
Secondo il Ministero della Sanità del territorio governato da Hamas, la risposta militare di Israele ha causato più di 34.000 morti, per lo più civili.
La Colombia è uno dei principali alleati del Sudafrica nella causa intentata contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia (ICJ) per atti di “genocidio” a Gaza.
Petro ritiene che Netanyahu stia violando le norme contenute nella Convenzione per la prevenzione del genocidio del 1948.
Ad aprile, la Colombia ha chiesto all’ICJ di intervenire nella causa, anche se finora non ha ricevuto risposta.
