Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha riferito questo venerdì (05/10/2024) di aver ordinato l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari in attrezzature e addestramento del valore di 400 milioni di dollari per la difesa dell’Ucraina. La spedizione contiene armi di cui l’Ucraina ha “urgentemente” bisogno, ha dichiarato in una nota il capo della diplomazia americana, Antony Blinken.
Biden ha confermato che i fondi includono “articoli e servizi per la difesa” appartenenti al Dipartimento della Difesa americano, nonché materiale per l’addestramento militare, il tutto “per fornire assistenza” a Kiev. Washington sta cercando di recuperare i mesi persi nei negoziati al Congresso su un accordo sugli aiuti per Kiev, e questo è già il terzo annuncio di consegna di munizioni e armi in meno di tre settimane.
Il Segretario di Stato Blinken ha spiegato che il pacchetto include, tra le altre cose, munizioni di difesa aerea per i sistemi Patriot e Advanced Surface-to-Air Missile System (NASAMS), missili antiaerei Stinger e attrezzature per integrare lanciatori, missili e radar con il pacchetto sistemi. A questo si aggiungono obici, veicoli blindati, motovedette, granate e pezzi di ricambio.
“In difesa della libertà”
“Come ha chiarito il presidente Biden, gli Stati Uniti e la coalizione internazionale che abbiamo formato continueranno a sostenere l’Ucraina nella difesa della sua libertà”, ha affermato il capo della diplomazia statunitense. Il 24 aprile Biden ha promulgato una legge per consentire la spedizione di armi all’Ucraina per un valore di 60,8 miliardi di dollari, di cui un primo pacco del valore di un miliardo inizierà ad arrivare immediatamente sul campo di battaglia.
Questi fondi arrivano mentre le truppe russe hanno lanciato un’offensiva di terra nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, cercando di “sfondare le linee di difesa” di Kiev, secondo il ministero della Difesa ucraino. Dall’invasione russa del febbraio 2022, secondo il Pentagono, gli Stati Uniti hanno donato più di 50 miliardi di dollari all’Ucraina.
DZC (EFE, AFP)
