È morto un cristiano di 72 anni aggredito da una folla in Pakistan dopo essere stato accusato di blasfemia

È morto un cristiano di 72 anni aggredito da una folla in Pakistan dopo essere stato accusato di blasfemia
È morto un cristiano di 72 anni aggredito da una folla in Pakistan dopo essere stato accusato di blasfemia

Cristiano aggredito da una folla musulmana accusato di blasfemia

Secondo un agente di polizia, un cristiano pakistano accusato di blasfemia e aggredito da una folla il mese scorso è morto lunedì a causa delle ferite riportate.

La polizia nello stato orientale del Punjab ha arrestato più di 100 uomini musulmani e li ha accusati ai sensi delle leggi antiterrorismo di ha attaccato un padre e un figlio cristiani, accusati di aver profanato pagine del libro sacro dell’Islam.

Nazir Masih, 72 anniha subito gravi ferite alla testa durante le violenze del 25 maggio ed è stato portato all’ospedale di Rawalpindi.

È morto nonostante avesse subito due interventi chirurgici ed è stato sepolto nella città di Sargodha in mezzo a strette misure di sicurezza, secondo l’ufficiale di polizia distrettuale Assad Ijaz Malhi.

Il certificato di morte dice che ha avuto un attacco cardiopolmonare.

Il figlio di Masih è già stato dimesso.

I video provenienti da Sargodha mostravano diversi cristiani che trasportavano la bara di Masih lungo la strada. Esclamarono “lode a Gesù” e “Gesù è grande”. Sulla bara c’era un panno nero e un piccolo crocifisso.

Malhi ha detto che la polizia ha perseguito 500 persone per aver attaccato la casa di Masih.

La folla si è formata dopo che alcune persone della zona hanno affermato di aver visto pagine del Corano bruciate davanti alla casa dei due cristiani e hanno accusato il figlio di Masih di esserne responsabile.

Il momento in cui trasportano la scatola con il corpo di Nazir Masih.

La violenza ha ricordato uno dei peggiori attacchi contro i cristiani in Pakistanregistrato nell’agosto del 2023, quando migliaia di persone appiccarono il fuoco a chiese e case cristiane a Jaranwala, distretto della provincia di Punjab.

In quel caso si vociferava anche che i vicini musulmani avessero visto due uomini profanare un Corano.

Sempre nel dicembre 2021, un gruppo ha giustiziato e poi dato fuoco al corpo di un uomo dello Sri Lanka nella città nordorientale di Sialkot per presunta blasfemia.

Le accuse di blasfemia sono comuni in Pakistan e, secondo le leggi del paese, chiunque sia ritenuto colpevole di insulto all’Islam o a figure religiose islamiche può essere condannato a morte. Sebbene nessuno sia stato giustiziato per questo crimine, spesso basta un atto d’accusa per provocare disordini e incitare la folla a commettere violenze, linciaggi e omicidi.

Nazir Masih nella sua bara funebre.

Il reato di blasfemia fu istituito in epoca coloniale britannica e inasprito dal dittatore Mohamed Zia-ul-Haq negli anni ’80.

(con informazioni da AP ed EFE)

 
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