Ti darò le chiavi del Regno…

Ti darò le chiavi del Regno…
Ti darò le chiavi del Regno…

In quei giorni il re Erode ordinò che alcuni membri della Chiesa venissero arrestati e maltrattati. Ordinò che Giacomo, fratello di Giovanni, fosse messo a fil di spada e, vedendo che la cosa piacque ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Ciò avveniva durante i giorni della Festa dei Pani Azzimi. Dopo averlo catturato, lo fece imprigionare e lo pose sotto la sorveglianza di quattro turni di guardia, di quattro soldati per turno. La sua intenzione era di farlo comparire davanti al popolo dopo Pasqua. Mentre Pietro era in carcere, la comunità non smise di pregare Dio per lui.

La notte prima del giorno in cui Erode lo avrebbe fatto comparire davanti al popolo, Pietro dormiva tra due soldati, legato con due catene e le sentinelle sorvegliavano la porta della prigione. All’improvviso apparve l’angelo del Signore e la prigione si riempì di luce. L’angelo toccò Pietro sul fianco, lo svegliò e gli disse: “Alzati presto”. Poi le catene che gli tenevano le mani caddero. L’angelo gli disse: «Cingiti la tunica e mettiti i sandali», e Pietro obbedì. Allora gli disse: “Mettiti il ​​mantello e seguimi”. Pietro lo seguì, non sapendo se quello che faceva l’angelo fosse vero o no, e gli sembrava di sognare. Superarono il primo e il secondo posto di guardia e raggiunsero il cancello di ferro che si apriva sulla strada. La porta si aprì da sola davanti a loro. Uscirono e si avviarono fino all’angolo della strada e all’improvviso l’angelo scomparve.

Allora Pietro si rese conto di ciò che stava accadendo e disse: “Ora sono sicuro che il Signore ha mandato il suo angelo per liberarmi dalle mani di Erode e da tutto ciò che il popolo ebraico si aspettava mi fosse fatto”.

Lettura della seconda lettera dell’apostolo San Paolo a Timoteo

2 Tim 4,6-8. 17-18

Caro fratello: è arrivata per me l’ora del sacrificio e si avvicina il momento della mia partenza. Ho lottato bene nel combattimento, ho corso fino al traguardo, ho perseverato nella fede. Ora aspetto solo la meritata corona, con la quale il Signore, giusto giudice, mi ricompenserà in quel giorno, e non solo a me, ma a tutti coloro che attendono con amore il suo glorioso avvento.

Quando tutti mi abbandonavano, il Signore era al mio fianco e mi dava la forza affinché, attraverso di me, il messaggio di salvezza fosse chiaramente proclamato e ascoltato da tutti i pagani. E fui liberato dalle fauci del leone. Il Signore continuerà a liberarmi da tutti i pericoli e a portarmi sano e salvo nel suo Regno celeste.

Vangelo di venerdì 29 giugno

Lettura del santo vangelo secondo san Matteo

Mt 16,13-19

In quel tempo, quando Gesù arrivò nella regione di Cesarea di Filippo, pose ai suoi discepoli questa domanda: “Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo?” Gli risposero: “Alcuni dicono che tu sei Giovanni Battista; altri, quell’Elia; altri, quel Geremia o uno dei profeti”.

Poi chiese loro: “E voi, chi dite che io sia?” Simon Pietro prese la parola e gli disse: “Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente”.

Gesù allora gli disse: «Beato te, Simone, figlio di Giovanni, perché nessuno te lo ha rivelato, se non il Padre mio che è nei cieli! E ti dico che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. Le potenze dell’inferno non prevarranno su di lei. Ti darò le chiavi del Regno dei cieli; Tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

Parole del Santo Padre per questo sabato 29 giugno

Il Vangelo dell’odierna Liturgia, Solennità dei Santi Patroni di Roma, riprende le parole che Pietro rivolge a Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). È una professione di fede, che Pietro pronuncia non in base alla sua comprensione umana, ma perché Dio Padre gliel’ha ispirata. L’apostolo Paolo ha un suo cammino, anche lui ha attraversato una lenta maturazione della fede, vivendo momenti di incertezza e di dubbio. Alla luce di questa esperienza dei santi apostoli Pietro e Paolo, ciascuno di noi può chiedersi: quando professo la mia fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio, lo faccio con la consapevolezza che devo sempre imparare, oppure presumere che “già” ho capito tutto “? E ancora: nelle difficoltà e nelle prove mi scoraggio, mi lamento, oppure imparo a farne un’occasione per crescere nella fiducia nel Signore? Perché Lui – scrive Paolo a Timoteo – ci libera da ogni male e ci porta sani e salvi in ​​cielo (cfr 2 Tm 4,18). La Vergine Maria, Regina degli Apostoli, ci insegni a imitarli avanzando giorno dopo giorno nel cammino della fede. (Angelus, 29 giugno 2022)

Fonte: Sito Vaticano

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-