Radio L’Avana Cuba | In Bolivia hanno soffiato nelle orecchie degli ammutinati

Radio L’Avana Cuba | In Bolivia hanno soffiato nelle orecchie degli ammutinati
Radio L’Avana Cuba | In Bolivia hanno soffiato nelle orecchie degli ammutinati

Immagine illustrativa

Di Roberto Morejon

Le indagini sul tentato colpo di stato militare in Bolivia rafforzano le dichiarazioni del presidente Luis Arce, che ha affrontato il leader del tentativo, nel senso che l’ex capo dell’esercito, Juan José Zúñiga, aveva dei complici.

In un’intervista alla rete Russia Today, il presidente ha suggerito l’idea che fattori esterni, nonché civili e altri soldati sarebbero stati vicini al capo dell’esercito destituito, gli avrebbero dato consigli o gli avrebbero sussurrato idee.

Più di venti militari attivi, soldati in pensione e civili sono stati inizialmente arrestati nell’ambito delle indagini della Procura e del Pubblico Ministero sul tentativo di rivolta del 26 giugno.

La posizione tra i detenuti dei tre massimi ex comandanti delle Forze Armate, compreso il generale Zúñiga, evidenzia la portata dei piani destabilizzanti.

Secondo Zúñiga, la cospirazione è nata nel maggio scorso e l’ideologo era il pastore Aníbal Aguilar, membro del Consiglio Nazionale Cristiano, apparso sui media in qualità di analista.

La rapida nomina da parte di Arce di un nuovo comando delle forze armate, il suo appello alle organizzazioni sociali alla mobilitazione in difesa della democrazia e il sostegno della comunità internazionale al governo costituzionale hanno contribuito al ritiro degli ammutinati.

Non è qualcosa di semplice in un paese con una lunga storia di 39 colpi di stato riusciti o falliti, motivo per cui i settori militari credono ancora nella fattibilità della loro intrusione nella politica, vietata dalla Costituzione.

Nonostante le prime testimonianze dei cospiratori della rivolta e le dichiarazioni di Arce sulle ore trascorse in Plaza Murillo e nel Palacio Quemado, la stampa egemonica, le forze di destra e altri alimentano la leggenda che tutto fosse stato un complotto dignitario per ottenere sostegno.

Il Capo dello Stato ha sottolineato che Zúñiga ha agito di propria iniziativa e ha cercato di giustificarsi quando è stato arrestato. Arce ha definito scandaloso che si volesse coinvolgerlo in un colpo di stato per appetiti personali o forse per qualcosa di più.

I tentativi di distogliere l’attenzione dalla gravità dell’attacco militare alla dirigenza del governo, di cui Zúñiga ha cercato di cambiare, non favoriscono l’inevitabile indagine.

Un’indagine che potrebbe anche far ipotizzare se dietro gli insubordinati ci siano fattori esterni, con l’interesse a sequestrare litio, terre rare e fonti d’acqua in Bolivia.

 
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