Luis Gusmán: “Devo la mia professione alle raccomandazioni del bibliotecario del Racing”

Luis Gusmán: “Devo la mia professione alle raccomandazioni del bibliotecario del Racing”
Luis Gusmán: “Devo la mia professione alle raccomandazioni del bibliotecario del Racing”

Luis Gusmán, tra finzione e psicoanalisi, è protagonista della Fiera Internazionale del Libro

Nella cornice 48a edizione della Fiera Internazionale del Libro di Buenos Airesla cultura letteraria è stata testimone di un evento eccezionale dove Luis Gusmannnoto scrittore e psicoanalista, è stato intervistato da Silvia Friera, giornalista culturale. Questo incontro ha avuto luogo nel Sala Alfonsina Storni ed è stato presentato da Graciela Araozpresidente della Società degli Scrittori Argentina (SEA). Durante l’intervista sono stati ripercorsi gli anni di carriera di Gusmán, a partire dal suo lavoro emblematico La bottiglia fino al suo ultimo romanzo Non voglio dirti addio.

Luis Gusmannnato a Buenos Aires nel 1944 ha contribuito in modo significativo alla letteratura con una raccolta di opere sia di narrativa che di saggistica. Quest’anno ricorre il mezzo secolo di La bottiglia, recentemente ripubblicato da Edhasatra gli altri romanzi importanti come Nel cuore di giugno E Tennessee, alcuni dei quali sono stati adattati al cinema.

Secondo critici e appassionati, Guzmán è una figura essenziale nella letteratura di Argentinaessendo stato premiato con premi come Fondo nazionale per le arti e il Premio Konex Platino nella letteratura. Inoltre, è autore di influenti testi di saggistica come La ruota di Virgilio, Epitaffi E Amore. Per la sua parte, Nocciola Profanapubblicato dall’editore E commerciale sotto la direzione di Graciela Batticuore, propone un percorso intimo tra i suoi ricordi di lettura, collegando le esperienze personali con il mondo letterario. Gusmán, attraverso la sua opera, condivide con i suoi lettori le sue influenze letterarie e personali che hanno forgiato il suo percorso di scrittore, così come la sua infanzia, l’adolescenza segnata dall’amore per il tango e il calcio, e le sue prime esperienze lavorative in rinomate librerie.

Gusmán riflette sul ruolo delle riviste culturali nella sua formazione di scrittore

Durante l’incontro, Gusmán ha sottolineato in particolare come le voci interne abbiano plasmato il suo stile narrativo e l’importanza delle riviste culturali nella letteratura argentina. “È il contrario, quelle voci hanno funzionato su di me”, ha rivelato Gusmán quando gli è stato chiesto dell’evoluzione della sua scrittura da allora La bottiglia fino al suo ultimo romanzo, Non voglio dirti addio. Questa affermazione evidenzia il suo approccio intuitivo e riflessivo alla scrittura, considerando l’influenza delle voci interiori come un fattore determinante nel suo processo creativo.

Inoltre, l’autore ha sottolineato l’importanza delle riviste culturali nella sua carriera, menzionando la sua partecipazione a pubblicazioni come Letterale, Posto E Indovinare. Per Gusmán, queste piattaforme non sono solo fondamentali per il dibattito e la costruzione di comunità all’interno della sfera letteraria, ma rappresentano anche uno spazio critico per l’espressione politica e teorica. “Mi sembra che le riviste siano molto importanti nella cultura e nella letteratura argentina, costruiscono comunità”, ha affermato, sottolineando il ruolo vitale di queste pubblicazioni nello sviluppo e nella diffusione della cultura.

A guidare questo dialogo con lo scrittore è stata la giornalista Silvina Friera

Nella sua riflessione sulla scrittura e sulla critica, Gusmán ha riconosciuto apertamente il cambiamento e l’evoluzione del suo lavoro. Ha condiviso aneddoti personali su come ha affrontato le critiche, anche l’autocritica, nei confronti dei suoi scritti e come questo ha influenzato la sua prospettiva sulla creazione letteraria. “Non si sa mai”ha detto, sollevando la possibilità di avventurarsi nella poesia, un genere che ha esplorato ma non ha pubblicato ampiamente.

L’intervista ha toccato anche l’influenza dei grandi scrittori su Gusmán, evidenziando l’impatto che Jorge Luis Borges ha avuto sul suo modo di leggere e, forse, sul suo stile di scrittura. “Mi piacerebbe scrivere come lui o come Kafka”, ha confessato, onorando figure iconiche della letteratura mondiale.

Luis Gusmán condivide i segreti della sua ispirazione letteraria

Un altro aspetto rilevante della conversazione è stato l’attualità in Argentina, dove Gusmán ha espresso la sua preoccupazione per il “degrado dei discorsi”. Questa prospettiva fornisce un contesto sociale e politico che, senza dubbio, influenza la sfera culturale e letteraria del Paese. Infine, ha riflettuto sugli esordi della sua carriera di scrittore, attribuendo un ruolo importante alle interazioni giovanili con un bibliotecario, che hanno definito il suo percorso letterario: “Devo la mia professione ai consigli letterari del bibliotecario della Corsa”.

L’intervista con Luis Gusmán nel Fiera Internazionale del Libro di Buenos Aires Non solo ha offerto una visione approfondita del processo creativo di uno scrittore eccezionale, ma ha anche riflettuto sulla situazione culturale e sociale dell’Argentina. Attraverso le sue parole si evidenzia l’influenza delle voci narrative interne, l’importanza delle pubblicazioni culturali e la necessità di una critica costruttiva nell’arte della scrittura. Queste riflessioni invitano a un maggiore apprezzamento delle complessità dell’opera letteraria e della sua rilevanza nel tessuto sociale contemporaneo.

[Fotos: Prensa Feria del Libro]

 
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