Escif raccoglie l’ultimo decennio del suo lavoro in un libro di 600 pagine

Escif raccoglie l’ultimo decennio del suo lavoro in un libro di 600 pagine
Escif raccoglie l’ultimo decennio del suo lavoro in un libro di 600 pagine

VALENCIA. Escif presenta il suo prossimo grande progetto editoriale, un libro di 600 pagine che, sotto il titolo I fondamenti dell’armonia e dell’invenzione, ripercorre l’ultimo decennio del suo lavoro. Attraverso una campagna di crowdfunding, l’artista cerca sostegno per la sua autopubblicazione e, in questo modo, “pubblica senza dipendere da editori e distributori”. Qualcosa che aveva già fatto nel 2014 per la pubblicazione di Altroveche era il suo libro precedente.

Il libro “esplora le radici del lavoro di Escif e il suo background estetico, poetico e narrativo, ma anche filosofico”. Pertanto, il lavoro tra gli anni 2014-2024 viene analizzato nel libro dal punto di vista dell’origine e del dialogo, attraverso una raccolta dei più importanti murales, fallaes, disegni, dipinti, mostre e pezzi di questo periodo. “Un racconto trasversale ricco di pagine gentili e innocue, che propone una distanza critica dalla velocità e dalla vertigine che governa la nostra esistenza. Un archivio enciclopedico di immagini, poesie e resistenza, tra ribellione ed enciclopedia”, spiega una nota inviata.

Il sistema di ricompensa per i partecipanti alla campagna di crowdfunding prevede a mattiniero, per i primi avventori, con la possibilità di acquistare il libro a prezzo ridotto nei primi giorni e un’edizione speciale per i collezionisti, oltre ad altre opzioni a complemento della pubblicazione: illustrazioni, disegni personalizzati, libri precedenti o serigrafie.

La progettazione e l’impaginazione della pubblicazione sono responsabilità del grafico Antonio Ballesteros, con il quale Escif ha già collaborato in precedenti occasioni. Verrà realizzata una prima edizione limitata di 1.000 copie.

Escif

L’artista conosciuto come Escif è diventato un punto di riferimento per l’arte urbana contemporanea, con opere in tutto il mondo. Le sue opere, legate all’attualità, sono state spesso simboli premonitori del contesto sociale. I suoi interventi negli spazi pubblici, sempre con una forte natura critica e denuncia sociale, sono presenti in città come Baltimora, San Pietroburgo, Dakar o Beirut, tra molte altre.

Negli ultimi anni si segnalano i suoi interventi in centri d’arte come il museo Power Station di Shanghai (Cina, 2016), l’IVAM (València, 2017), il Palais de Tokyo (Parigi, 2018); la sua partecipazione a eventi come la Biennale d’Arte Africana Contemporanea (Dakar, 2014), OFF Manifesta Dismaland organizzato da Banksy a Weston-super-Mare (Inghilterra, 2015), alla Biennale di Lione (Francia, 2019) o Beyond The Streets alla Saatchi Gallery (Londra, 2023).

A Valencia, il suo stile caratteristico non passa inosservato e le sue ultime opere sono diventate opere di grande impatto popolare. Recentemente è stato responsabile del design e del concept della falla municipale 2024 che mostrava due grandi colombe bianche in lotta per la pace, riflesso del suo tempo; così come lo è stato anche il fallimento di Il meditatore cosa che ha fatto nel 2022 e che è diventata uno dei simboli della pandemia.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV 7 nuovi libri di cucina che risveglieranno il tuo chef interiore
NEXT Notte di vino, poesia e inchiostro fresco a Buenos Aires