Alfonso Viciana ha presentato a Roquetas il suo ultimo libro ‘Almerienses por la historia’

Alfonso Viciana ha presentato a Roquetas il suo ultimo libro ‘Almerienses por la historia’
Alfonso Viciana ha presentato a Roquetas il suo ultimo libro ‘Almerienses por la historia’

Il Castello di Santa Ana a Roquetas de Mar ha ospitato la presentazione del libro Gli Almeriani attraverso la storia, di Alfonso Viciana Martínez-Lage. All’evento l’autore era accompagnato dallo storico Valeriano Sanchez Ramos e da Caro Serranocoordinatore della Rete delle Biblioteche Comunali di Roquetas de Mar.

Serrano ha appunto sottolineato che “si tratta di un libro che si potrebbe definire un saggio storico, dove Alfonso Viciana raccoglie e indaga, salva dall’oblio figure rilevanti della storia di Almeria, fatti curiosi, esperienze che gli hanno impegnato molte ore di ricerca, e che solo potrebbe fare uno scrittore profondamente innamorato della sua terra.”

Lo storico Valeriano Sanchez Ramos Ha fatto un’eccellente introduzione al lavoro di Viciana. “Alfonso è un geografo con l’animo di storico e di scrittore. Si guadagna da vivere studiando geografia e tuttavia si dà libero sfogo alla scrittura molto bene. Scrive di storie vere”.

“L’ho conosciuto anni fa quando ero direttore dell’Istituto di Studi di Almeria e abbiamo pubblicato il suo primo libro ‘L’Inganno del Generale’, che quando l’ho letto mi è piaciuto moltissimo”, ha spiegato Sánchez Ramos, sottolineando che “è un libro di storie.”, sono otto storie che raccontano storie che ci portano ad altre storie.”

“In questi racconti ci sono personaggi famosi come José Antonio Amate, che era deputato delle Cortes, e ci sono altri personaggi che non sono conosciuti, come l’infermiera di Albox, che era presente quando morì Franco e che si fermò la macchina. Alfonso ha fatto la storia di persone senza storia, che insieme fanno grande storia”.

Alfonso Viciana ha dato alcuni tratti di ciascuno dei capitoli. Nella prima, l’azione è ambientata nell’XI secolo e presenta le esperienze di uno dei più grandi bibliofili che Al-Andalus abbia avuto, come Abu l-Abbas Áhmad. “È passato alla storia per il suo grande amore per i libri. Era un uomo molto complesso e ospitava più di 4.000 libri nel suo palazzo di Benahadux”, ha detto Viciana. La seconda storia racconta le avventure di un personaggio storico molto sconosciuto in questa terra, nonostante fosse originario di Almeria, e il suo legame con una delle più grandi frodi avvenute nell’Età Moderna: i libri di piombo di Granada. “Il protagonista è Francisco López de Tamarit, un personaggio di Almeria.”

La terza storia descrive la pirateria nell’Almería del XVI secolo, attraverso un altro personaggio anonimo, chiamato Andrés Martín. La quarta storia racconta l’impatto dell’influenza del 1918 nella provincia di Almería, con particolare attenzione al personale sanitario che ha combattuto la pandemia. Il grande protagonista di questo capitolo è il dottor Rafael Aráez Pacheco, che ha svolto un ottimo lavoro a Sorbas e ad Almería.

Il quinto capitolo è dedicato alla famiglia Velez degli Alpiste e al loro rapporto con l’architetto Gaudí e alla costruzione del tempio della Sagrada Familia a Barcellona. “Questa famiglia di immigrati da Almería ha avuto la fortuna di lavorare nel tempio della Sagrada Familia. Nel 1936, la famiglia Almeria impedì che la tomba di Gaudí venisse saccheggiata da un gruppo di esaltati anticlericali”, ha detto Viciana.

Il sesto racconto dell’opera presenta le straordinarie esperienze di un uomo di Almería, Alberto Lajara, originario di Chirivel, nei servizi segreti britannici (MI6) nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Il settimo capitolo è dedicato all’infermiera albojense, Encarna Redondo Molina, che assistette il generale Francisco Franco sul letto di morte nel novembre 1975.

L’ultimo capitolo affronta il colpo di stato del 23 febbraio 1981 nella provincia di Almería. “Questo capitolo in cui si ricrea il colpo di stato non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione di José Antonio Amate, deputato nazionale del PSOE. L’aiuto dei giornalisti Miguel Ángel Blanco, José García Rueda, Miguel Moya e Juan Carlos Asian, e molti altri, è stato estremamente importante.”

Infine Alfonso Viciana ha voluto ricordare la figura di Nacho López Gay, “un ottimo amico d’infanzia, che oggi purtroppo non è tra noi, un momento fatale gli ha tolto la vita e con lui se ne sono andati parte dei miei libri, poiché impaginatore di molti dei miei loro erano Nacho. “Era un uomo buono e semplice, un grande collega, uno straordinario professionista e un amico esemplare”.

Linguaggio semplice e diretto

Alfonso Viciana ha sottolineato che “il libro è la somma di tanti momenti. Viaggi attraverso diverse province spagnole, attraverso diverse località della nostra terra, visite ad archivi, biblioteche, emeroteche e musei. “Ci vogliono molte ore di ricerca.”

L’autore di ‘Almerienses por la historia’ ha spiegato al pubblico presente nella sala Pilar Quirosa che “il libro è strutturato in otto capitoli, con temi diversi, ma che hanno un fattore comune, i suoi protagonisti sono gli almeriani, cittadini della nostra terra, alcuni noti e altri completamente anonimi. Ogni racconto, un mix tra romanzo e saggio, è una continuazione del mio libro ‘Almería, cinque storie necessarie’.” Per quanto riguarda lo stile, Viciana ha affermato che “ho utilizzato un linguaggio semplice, diretto, chiaro, facile da seguire, con una narrazione accattivante che mantenga la tensione pagina dopo pagina, con l’intento di catturare il lettore fin dall’inizio”.

 
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