Aguascalientes, Ags.- Il monitoraggio della siccità in Messico si basa sull’ottenimento e sull’interpretazione di vari indici o indicatori di siccità come l’indice di precipitazione standardizzato; Anomalia della pioggia in percentuale del normale; Indice satellitare della salute della vegetazione; il Modello dell’Umidità del Suolo; l’indice di differenza della vegetazione normalizzata; l’anomalia della temperatura media, la percentuale di disponibilità d’acqua nelle dighe del paese e il contributo di esperti locali.
Questi indici vengono visualizzati negli strati di un Sistema Informativo Geografico e mediante consenso vengono determinate le regioni colpite dalla siccità, secondo la scala di intensità comune, che va da: anormalmente secco (D0), siccità moderata (D1), siccità grave (D2), siccità estrema (D3) fino a siccità eccezionale (D4). Come risultato del consenso, vengono disegnati poligoni per ciascuna intensità di siccità, generando file di forma.
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Il monitoraggio della siccità in Messico è costituito da un rapporto che contiene una descrizione della siccità nel paese, tabelle e grafici della percentuale di area colpita dalla siccità a livello nazionale, statale, di 13 organizzazioni di bacino e di 26 consigli di bacino della Commissione nazionale. Acqua, oltre alla contabilità dei comuni colpiti da qualsiasi categoria di siccità.
Nel caso di Aguascalientes, Tutti i suoi comuni e quelli circostanti hanno fatto progressi dal giugno 2005 ad oggi in termini di siccità, da anormalmente secco (D0), a siccità estrema (D3) nel settembre di quest’anno 2023. Ci rimane solo un’ultima categoria, ovvero quella eccezionale (D4) e che ne è dotato meno del 2% del territorio nazionale.
La siccità eccezionale comporta perdite eccezionali e diffuse di raccolti o pascoli, rischio eccezionale di incendi, totale penuria d’acqua in bacini, ruscelli e pozzi; Con D4 si rischia una situazione di emergenza per l’assenza d’acqua al punto da metterne in discussione anche l’abitabilità.
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Infatti, il rapporto redatto dal Servizio Meteorologico Nazionale (SMN) stabilisce che l’ Il 13,92% del territorio nazionale è anormalmente secco (D0), 19,17% con siccità moderata (G1), 24,16% con grave siccità (G2), 29,79% con siccità estrema (G3) e solo il 1,84% con siccità eccezionale.
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Nella seconda metà di ottobre 2023, l’attività ciclonica presente nel Pacifico, come gli uragani Norma e Otis, e la tempesta tropicale Pilar, hanno consentito di registrare precipitazioni superiori alla media nei giorni successivi, principalmente sulla Bassa California del Sud, nella regione del Pacifico. e negli stati di Guerrero e Chiapas. Grazie all’ingresso dei fronti freddi numero 7 e 8, della stagione 2023-2024, si sono verificate precipitazioni superiori alla norma nel nord, nel Golfo del Messico e nel nord di Oaxaca. L’apporto di umidità ha consentito la riduzione delle zone caratterizzate da siccità grave ed estrema (D2 e D3) a Sinaloa, Durango, Zacatecas, Nayarit, Aguascalientes, Jalisco, Guanajuato, Michoacán, Guerrero e nella regione di Huastecas.
Alternative alla siccità
IL “città spugna”, È un concetto che cerca di trasformare le metropoli in spugne urbane con giardini pluviali e marciapiedi che assorbono l’acqua. Tra i suoi obiettivi c’è quello di garantire la disponibilità di liquidi per l’irrigazione e la pulizia durante i periodi di siccità.
Questa soluzione innovativa assorbe, filtra e immagazzina l’acqua di superficie, lavorando anche per purificarla. Il risultato? Una città che può adattarsi e resistere così tanto siccità come inondazioni.
La città spugna, risolvono affrontare questo problema incorporando “infrastrutture verdi” che consentano all’acqua di penetrare nel terrenocombinato con aree allagabili sia di terra che di altri materiali, come ghiaia, sabbia o erba. Coesistono quindi due meccanismi: le cisterne a livello del suolo per immagazzinare l’acqua, e le aree verdi che mandano l’acqua verso il basso.