Manizales
C’è anticonformismo a Manizales perché attraverso un contratto vicino al 500 milioni di pesos, In diversi punti della città si stanno installando cartelloni pubblicitari sulla gestione dell’amministrazione comunale, volantini e perfino installando targhe per pubblicizzare i lavori eseguiti durante i 4 anni.
Attraverso diversi contratti provenienti dalle aree di diverse segreterie dell’Ufficio del Sindaco di Manizales in quello che chiamano un pool comune di risorse, l’esecuzione di più di 20 cartelloni pubblicitari Per pubblicizzare i lavori che si stanno realizzando e avviati dall’amministrazione comunale, questo contratto avrebbe un importo vicino a 500 milioni di pesos e consiste nella stampa di questo materiale pubblicitario che è già evidente in molti dei lavori in corso con confronti di prima e adesso, un caso specifico di quello riscontrato nello svincolo autostradale di Los Cámbulos, un’opera che si sta realizzando con risorse nazionali attraverso INVÍAS e per la quale l’Ufficio del Sindaco ha gestito la parte immobiliare del progetto.
Ma ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione è l’installazione di diversi targhe a nome del sindaco Carlos Mario Marín Correa, impianti sportivi come il Velodromo dell’Università di Caldasche è stato realizzato con risorse di diversi enti tra cui il Governo, l’Università e Susuerte, come nel Parco Faneón e altri.
A questo proposito l’ex consigliere comunale e cittadino dell’opposizione Cristian Perez Ne ha fatto riferimento.
“L’apposizione di targhe da parte del sindaco di Manizales in diversi scenari e lavori che hanno avuto enormi ritardi e costi eccessivi che abbiamo denunciato in diversi scenari politici e cittadini, non solo viola un decreto nazionale che vieta di realizzare questo tipo di manifestazioni ma che inoltre non corrispondono al buon senso e all’analogia, è assurdo che in un’amministrazione dove i lavori sono caratterizzati da ritardi permanenti dovuti al superamento dei costi o dall’assurdità e dal ridicolo nazionale che stiamo sperimentando con la consegna non tempestiva dei scenari dei Giochi Nazionali, il sindaco della città, nel disperato tentativo di risollevare la sua immagine decadente, cerca di fissare questo tipo di targhe presumibilmente per mostrare i risultati della sua gestione, il sindaco Carlos Mario alla fine non ha imparato durante questi quattro anni di governo che sicuramente ha dovuto pianificare i lavori in anticipo ed eseguirli in modo da non dover ricorrere a questo tipo di artificio che va contro la norma. Questa situazione è incresciosa. Il sindaco della città deve rimuovere queste targhe al più presto possibile oppure Procura Generale “Bisogna indagare”, ha detto l’ex consigliere.
-Tra le denunce ricevute Si parla anche della scarsa attenzione riservata alla legge di austerità sulla spesa, di cui non si è tenuto conto per finanziare la stampa a colori dei volantini. che stanno raggiungendo ogni casa e per quali Diverse persone sono state assunte con stipendi vicini ai 3 milioni di pesos per fare pedagogia porta a porta sulle opere e le azioni di questa amministrazione.
-Siamo attenti alla risposta dell’Amministrazione Comunale alle preoccupazioni che gli ascoltatori ci inviano, a questo proposito e mentre aspettiamo un portavoce ufficiale dell’Ufficio del Sindaco, l’addetto stampa di questo ente ci informa che “le targhe non vengono pagato con risorse dell’Ufficio del Sindaco.
Nei lavori eseguiti o ristrutturati nell’attuale amministrazione sono state osservate targhe con le seguenti informazioni “Il sindaco Manizales, Carlos Mario Marín, dona alla comunità” e inseriscono il nome dello scenario consegnato. Detto questo, ci siamo consultati sulla legalità di questa azione e con l’avvocato Alessandro Franco“stabilisce la disciplina e specificatamente il decreto 2759 del 97 che è una norma ancora in vigore che regola e modifica decreti precedenti in relazione alla possibilità di avere questi elementi commemorativi, il nome di persone viventi, sì, anche questo ovviamente va analizzato alla luce un diritto collettivo che è il diritto alla moralità amministrativa e infatti il decreto in linea di principio consente la menzione di persone negli elementi commemorativi o nei riconoscimenti ma con due eccezioni e con due regole da rispettare, una delle quali è che l’installazione dell’elemento commemorativo in cui si fa menzione della persona vivente nasce da una richiesta della comunità, allora deve essere effettivamente dimostrato che la comunità può essere una comunità beneficiaria del progetto o un comitato di azione comunitaria o un collettivo in quanto tale ha espressamente richiesto all’amministrazione e a chi a essa corrisponde, affinché venga fatta menzione su detta targa ovvero su quell’elemento commemorativo di una persona o di un cittadino vivente e il secondo requisito stabilito dalla norma è che la persona da esaltare in quell’elemento commemorativo da esaltare, cioè da menzionare, abbia reso alla Nazione servizi che meritano quella designazione o quel merito che Quella identificazione nell’elemento commemorativo, anche questo ha avuto uno sviluppo giurisprudenziale attraverso l’evoluzione di un concetto che è quello di moralità amministrativa poiché dei beni di uso pubblico ovviamente le persone o i cittadini possono fruirne senza alcun impedimento, non solo visivo, ma anche, senza che si faccia menzione delle persone o dei funzionari che contribuiscono alla sua realizzazione, poiché in nessun caso danno contributi particolari, ma corrisponde evidentemente all’esecuzione di una spesa pubblica all’esecuzione di un programma di progetto del Piano di Sviluppo”.
L’esperto di diritto amministrativo ha spiegato che l’amministrazione e il sindaco Stanno violando il decreto 2757 del 1997 dove è chiaro è vietare quanto segue:
“È vietata l’apposizione di targhe o legende sui monumenti destinati a commemorare la partecipazione degli attuali funzionari alla costruzione di opere pubbliche, a meno che ciò non sia previsto da una legge del Congresso”.
Il giurista chiede agli enti di controllo di effettuare accertamenti e successivo smantellamento delle dette targhe che violano il principio costituzionale della moralità pubblica.