
Inizia così l’ultimo capitolo di un complotto sulla droga cominciato 17 anni fa sulla passerella di Salvador Mazza, a Salta, dove Liliana Ledesmaun venditore di uova, viene teso un agguato e ucciso in modo macabro: sette coltellate e un taglio in bocca mettono fine alla richiesta dei produttori rurali di aprire le strade locali che erano state chiuse da tre cancelli, per liberare la zona del traffico di droga.
Le motivazioni della condanna dei fratelli Castedo, alle quali Infobae ha avuto accesso, mettono fine ad un lungo processo che ha subito ritardi e sospensioni. Entrambi furono considerati gli autori intellettuali dell’esecuzione e ricevettero il massimo della pena.
Così l’indagine del fascicolo 4040/8, nell’ultima sezione nelle mani della Procura Claudia Carrerasha ottenuto il maggior numero di ergastoli della storia, al di sopra del caso Fernández Baez Sosa (5) e il triplice delitto del generale Rodríguez (4).
Nel febbraio 2023, i giocatori di rugby Maximo Thomsen, Ciro Pertossi, Enzo Comelli, Mattia Benicelli E Luciano Pertossi Hanno ricevuto il massimo della pena per omicidio, premeditazione e tradimento doppiamente aggravati di Fernando; Nel dicembre 2012, i fratelli Martino E Cristian Lanatta e i fratelli Vincitore E Marcelo Schillaci Sono stati condannati all’ergastolo come partecipanti necessari alla privazione illegittima della libertà e al triplice omicidio aggravato dalla crudeltà e dal tradimento del crimine. Sebastiano Forza, Damian Ferron E Leopoldo Bina.
A seguito della sentenza del Tribunale di Orano, composto da giudici Edgardo Laurenci, Raúl Fernando López E Claudio Alessandro Parisii Castedo si uniscono alla reclusione perpetua che hanno già scontato, dal 23 giugno 2010, Maria Gabriela Aparicio, Annibale Tarraga, Casimiro Torres E Lino Ademar Morenoscappato cinque mesi fa, durante una gita temporanea.
I ruoli di ciascuno degli assassini della società di produzione
-L’indagine ha stabilito i ruoli di ciascuno dei Castedo nell’omicidio della donna di 27 anni. Gabriela Aparicio ha approfittato dell’amicizia che la univa a Liliana e l’ha portata “con l’inganno” sulla passerella che collega il quartiere YPF e Villa Las Rosas. In quel posto la stavano aspettando Lino Ademar Moreno, che l’ha aggredita con un coltello. In quel momento Tarraga e Torres, che erano rimasti nascosti, sono entrati nel corridoio, uno alle estremità, per evitare interferenze da parte di terzi e garantire, così, il compimento dell’omicidio.
-Durante il processo, Delfino E Raul, meglio conosciuto come “Ula”, ha cercato di allontanarsi dalla criminalità. Hanno affermato che a quel tempo erano giovani, che non prendevano decisioni, che si dedicavano al cablaggio, allo sgombero e ad altri compiti sul campo per Ernesto Aparicio, fratello di Gabriela ed ex deputato provinciale morto nel 2013 e che avevano indicato come il vero proprietario delle aziende agricole in conflitto (Aybal e Pajeal). Per gli inquirenti i tre erano soci.
Nelle loro dichiarazioni davanti al tribunale, i trafficanti di droga condannati nel 2022 per riciclaggio di denaro hanno accusato il giornalismo che “mette pressione sulla giustizia”. Delfín ha ripetuto una premessa che gli investigatori che hanno lavorato al caso avevano già smontato: che al momento del delitto si trovava a Buenos Aires per attrezzare un furgone e sottoporsi ad accertamenti “perché soffre di gastrite”.
Castedo ha parlato con Moreno
Il boss della droga ha ammesso di aver parlato «due o tre volte con Moreno della notizia della ragazza». Ha detto che “non vorrebbe che ciò accadesse a nessuna donna” e ha assicurato che il cellulare che ha utilizzato in quella occasione “è stato rubato a Buenos Aires o a Salta”. Non ha sporto denuncia. L’analisi delle centrali telefoniche effettuata dagli agenti della Gendarmeria non gli ha lasciato scampo.
Durante il dibattito hanno dato la loro testimonianza Elida Romero E Gesù Ledesma, la madre e il fratello della vittima. Entrambi hanno raccontato alla corte il dietro le quinte della lotta della vittima per ottenere la chiave dei tre cancelli che sbarravano la strada ai piccoli produttori. Ricordavano anche le continue minacce che annunciavano l’omicidio. Tra questi, il più inquietante: “Aparicio le disse che le avrebbe coperto la bocca.” “Secondo il referto medico, Liliana presentava ferite da taglio praticate con un elemento tagliente e appuntito sullo zigomo sinistro di 1 1/2 cm, compromettere i piani muscolari senza danneggiare l’osso. Ferita da taglio nel labbro inferiore fino al mento di 3-4 cm che taglia l’intero labbro lasciando visibili la gengiva e l’arcata dentaria, dividendo il mento in due a metà altezza.