Studiano il potenziale del patrimonio andaluso di Cordova come valore di sviluppo economicoCORDOVA
“Il passato, compreso Patrimonio andaluso, “Deve fornire valore economico e di sviluppo alle popolazioni del presente.” Per indagare, catalogare e valorizzare Il patrimonio materiale e immateriale dell’Andalusia si svolge durante tutta la giornata. Il patrimonio andaluso come valore culturale, turistico ed economico per il futuro della provincia di Cordovaorganizzato dalla Fondazione Las Fuentes con il patrocinio del Consiglio Provinciale di Córdoba e la collaborazione dell’Università di Córdoba.
La conferenza analizzerà due aspetti chiave nello sviluppo del mercato turistico legato al patrimonio andaluso: la gastronomia -il cui più grande esponente a Córdoba è lo chef Paco Morales- e arti e mestieri.
La cerimonia di apertura è stata presieduta dal vicerettore per l’Innovazione e il Trasferimento dell’UCO, Lourdes Arce Jiménez, che ha sottolineato il ruolo dei ricercatori dell’UCO in diversi ambiti di intervento legati al patrimonio, auspicando al contempo una maggiore collaborazione tra i motori economici della provincia quali il turismo e l’agroalimentare per promuovere iniziative come il turismo halal. “Il patrimonio andaluso non è solo un ricordo di ciò che eravamo, ma un’importante fonte di ricerca, generazione e trasferimento di conoscenze per lo sviluppo socioeconomico di Cordoba e della sua provincia.”
La presidente della Fondazione Las Fuentes, Isabel Romeroamministratore delegato dell’Istituto Halal e specialista in economia islamica, ha spiegato che Córdoba entrerà presto a far parte del Medinas Network, un gruppo recentemente creato e presentato quest’anno al Fitur, e che riunisce ai comuni con medine, quasi 4.000 in tutta la penisola iberica. Di questi, circa 2.000 comuni hanno medine di particolare rilevanza, tra cui Spiccano Toledo, Cordoba, Saragozza, Siviglia e Granada, tra i grandi nomi. “Il potenziale del patrimonio andaluso, tra cui le medine, è ancora sconosciuto”, ha affermato. “C’è un intero settore turistico del sud-est asiatico che cerca destinazioni ‘musulman friendly’ e che generano un elevato impatto economico sulle popolazioni”.
All’inaugurazione erano presenti anche il presidente del Consiglio Provinciale di Córdoba, Salvador Fuentes, e il luogotenente delegato al Turismo, Sostenibilità e Ambiente del Consiglio Comunale, Daniel García-Ibarrola, che hanno sottolineato la necessità di “vendere Córdoba come una città generale marchio”, estendendo al contempo la già citata Rete Medinas alla provincia.
Estendere la Rete delle Medine alla provincia
Fuentes ha sostenuto che “estendere l’articolazione della Rete delle Città di Medina alla provincia Sarà una sfida e un’opportunità per il futuro che prende come riferimento la promozione e la valorizzazione della cultura andalusa come elemento di sviluppo e crescita del nostro settore turistico.”
“Se il Consiglio provinciale di Córdoba è qui presente oggi, è per la portata ispettoriale di questa giornata di lavori che, senza dubbio, contribuirà all’analisi e all’approfondimento di questa parte così importante della nostra storia, qualcosa di fondamentale per comprendere la nostra idiosincrasia e modo di intendere le cose”, ha aggiunto Fuentes.
--Per il capo dell’istituzione provinciale, “si tratta di un atto rilevante per la scienza che comporta, per lo studio che implica e per la necessità di coordinare, dal punto di vista pubblico e privato, la valorizzazione del patrimonio andaluso nella storia di Córdoba e ciò che significa per l’Europa”.
Per quanto riguarda il programma, Fuentes ha fatto riferimento al fatto che “Vivere l’esperienza di Toledo è un grande successo.”poiché è un riferimento nella promozione della sua cultura e delle sue tradizioni come asse di sviluppo turistico ed economico.”
“Allo stesso modo, l’analisi delle tradizioni e della cucina, attraverso le tavole rotonde, sono due componenti fondamentali su cui la nostra provincia ha molto da dire poiché la tradizione artigiana è presente in molti dei nostri centri ed è supportata dalla sua qualità ed eccellenza. A questo si aggiunge l’aspetto culinario, un settore, quello della cucina, in cui Córdoba conta professionisti che, basandosi sulle nostre tradizioni e sui nostri prodotti, hanno varcato i nostri confini per diventare un punto di riferimento”, ha aggiunto Fuentes.
Ha menzionato anche il presidente del Consiglio provinciale di Córdobal Istituto del Patrimonio Islamico d’Europa da dove provengono proposte che cercano di articolare tutte le iniziative che racchiudono la filosofia andalusa”. “In breve, una giornata le cui conclusioni serviranno a stabilire la nostra tabella di marcia futura in cui la collaborazione e la cooperazione saranno al centro della scena”, ha concluso Fuentes.
Presentazione in rete
Dopo l’incipit, ha avuto luogo la presentazione della Rete Medinas, con l’intervento di Felipe Vidales, dell’Università Complutense di Madrid, che ha presentato la Toledo islamica e le sue connessioni con altri centri andalusi; Victoria Trasobares, che ha trasmesso l’esperienza della rete ‘Territorio Mudéjar’ dell’Aragona; e Barbara Ruiz Bejarano, della Fundación Las Fuentes, che ha fatto conoscere più approfonditamente la Rete Medinas e il turismo ‘Muslim Friendly’.
Successivamente è stata la volta della gastronomia, con la presentazione dell’Laboratorio culinario Al Andalus, al quale hanno partecipato Ricardo Hernández Rojas, Centro di Osservazione dell’Offerta Gastronomica di Córdoba dell’Università di Córdoba, e David Ventura García, Direttore Marketing e Commerciale di Carinsa.
Questo pomeriggio si svolgerà il tavolo sull’artigianato, Al Andalus Traditional Arts Lab, con l’intervento di Daniel Lizarralde Aguirre, dell’Accademia Zurjole; Ivan Figueroa Trocoli, amministratore delegato Ivan Ros Ceramica; e Barbara Ruiz Bejarano, della Fondazione Las Fuentes, che parlerà della nicchia di mercato della Rete Medinas.