
Il video fa gelare il sangue: con una marcia militare in sottofondo, si vede uscire lentamente da un garage una Falcon verde, l’auto utilizzata nella seconda metà degli anni ’70 per rapire persone negli anni peggiori vissuti dal Paese. L’immagine si concentra sul suo baule, che si immagina portare con sé l’orrore di coloro che furono privati della libertà, prima di essere torturati e “scomparire”.
Quel filmato, insieme alla frase “prendiamo i jet, ahah”, è stato pubblicato tramite WhatsApp da un commissario di Río Negro, pochi istanti dopo l’elezione presidente di Javier Milei, di Libertad Avanza.
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L’autore della pubblicazione è Daniel González, direttore della decima stazione di polizia di San Antonio Oeste. Interrogato da lei, ha risposto, ironicamente: “Sono un fan della Ford, per me è un’auto come tutte le altre”. Ha cercato così di evitare la connotazione tragica che ha il Falco Verde per tutti gli argentini.
--“Per me non è così – ha continuato a giustificarsi l’assessore, attraverso un messaggio WhatsApp – la vedo solo come un’auto del marchio di cui sono un fan. Inoltre ho un F-100”, ha affermato. Ovvio, inoltre, che avesse accompagnato le riprese con la frase “prendetevi cura dei jet”, quindi sarebbe stato impossibile per lui non alludere al ruolo che quel mezzo ebbe durante la dittatura.
L’episodio si verifica in un contesto in cui molti settori della società hanno recentemente messo in discussione la visione negazionista che La Libertad Avanza ha cercato di imporre alla dittatura militare in tutto questo periodo. Ciò ha meritato una parte dei cori che facevano parte dei fischi ricevuti da Javier Milei al teatro Colón, il giorno prima del ballottaggio.
Lo stesso è successo con la sua compagna di corsa e ora vicepresidente eletta, Victoria Villarruel. “Vuole cancellare la storia, ma la storia non si cancellerà perché è a questo che servono le organizzazioni e il popolo argentino”, hanno espresso di lei le Nonne di Plaza de Mayo. (con informazioni da Río Negro)