L’autismo è un problema di ingegneria? A cura del Dott. Ing. Rhoddy Viveros Muñoz, Dipartimento di Elettronica e Informatica Università Tecnica Federico Santa María

L’autismo è un problema di ingegneria? A cura del Dott. Ing. Rhoddy Viveros Muñoz, Dipartimento di Elettronica e Informatica Università Tecnica Federico Santa María
L’autismo è un problema di ingegneria? A cura del Dott. Ing. Rhoddy Viveros Muñoz, Dipartimento di Elettronica e Informatica Università Tecnica Federico Santa María

In un mondo sempre più frenetico, è imperativo rivolgere la nostra attenzione verso coloro per i quali il rumore non è solo un fastidio, ma una vera e propria sfida. Le persone con disturbo dello spettro autistico (ASD) possono sperimentare un’ipersensibilità uditiva e affrontare quotidianamente un ambiente che è intrinsecamente ostile per loro. Questa condizione non è un semplice inconveniente; È una barriera che intensifica il compito già impegnativo di navigare in un mondo progettato senza considerare le nostre esigenze. I suoni che per molti fanno parte dello sfondo quotidiano, come il trambusto di un bar o il clacson delle auto, possono essere insopportabilmente opprimenti per loro, al punto da causare dolore fisico o ansia estrema. Questa realtà non solo limita la loro capacità di interagire negli spazi pubblici e sociali, ma influenza anche il loro sviluppo e l’esercizio delle abilità comunicative di base come la comprensione del parlato.

Considerando che la prevalenza globale dell’ASD è in aumento, si pone una domanda cruciale: dovrebbe essere responsabilità esclusiva dei professionisti medici occuparsi dell’ASD, o è una responsabilità che interessa tutti gli ambiti? In questo contesto, qual è il ruolo degli ingegneri? C’è qualcosa che possiamo fare?

In qualità di ingegnere specializzato in psicoacustica, realtà virtuale e intelligenza artificiale (AI), trovo essenziale esplorare come potremmo contribuire, dalle nostre aree di esperienza, a mitigare questo disturbo. Con l’attuale grande sviluppo delle tecnologie, si potrebbero fare progressi negli ausili specifici per le persone affette da ASD con ipersensibilità.

La nostra responsabilità come società è garantire che nessuno venga lasciato indietro. E noi ingegneri non possiamo sottrarci al presupposto che questo problema sia fonte di altri settori della scienza. Attraverso il lavoro collaborativo e l’innovazione, è possibile migliorare la qualità della vita delle persone con ASD che soffrono di ipersensibilità uditiva. Questo è senza dubbio un esempio molto specifico, ma può essere esteso a molteplici casi e ai molteplici problemi che devono affrontare gli utenti con ASD (comunicativi, iperipoattività, sensoriali, ecc.) e anche ad altre diagnosi. Solo quando saremo tutti coinvolti troveremo soluzioni globali ai problemi del mondo di oggi.


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