“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Prendete e bevete, questo è il mio sangue”

“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Prendete e bevete, questo è il mio sangue”
“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Prendete e bevete, questo è il mio sangue”

Cari amici. Oggi con tutta la Chiesa celebriamo la Festa del Corpus Domini, lodando Dio per il dono dell’Eucaristia e la presenza di Gesù nella nostra vita. In questo giorno speciale cantiamo: “Eucaristia, miracolo dell’Amore, Eucaristia, presenza del Signore…”. In molti luoghi del mondo, anche per evidenziare la presenza eucaristica di Gesù, si organizzano processioni, si percorrono le strade e la gente si raduna nelle piazze. È emozionante vedere come i fedeli con devozione si avvicinano a ricevere la benedizione con il Santissimo Sacramento sulle ginocchia. Che gesto profondo e meraviglioso da parte della nostra gente.

La celebrazione dell’Eucaristia è un desiderio esplicito di Gesù. Nel vangelo di oggi ci viene raccontato che durante l’ultima cena Gesù, condividendo il pane e il vino, disse ai suoi discepoli: “Fate questo in memoria di me. Ogni volta che vi incontrate, ricordatevi dei miei insegnamenti, ricordatevi della mia Passione, Morte e Risurrezione, e siate miei presenza viva e significativa nel mondo. Così bello. Gesù è rimasto con noi per sempre, è presente nel Santissimo Sacramento, ma non solo per essere oggetto di culto, di adorazione. Gesù vive e agisce nel cuore di ciascuno di noi.

Noi siamo il tabernacolo umano di Gesù. E questo è importante, sì, è estremamente importante. Gesù è vivo, colui che non ha volto assume mille volti. San Gaetano arriva addirittura a dire: “Io incontro il Cristo eucaristico nel tempio, ma il Cristo vero lo incontro al capezzale dei malati”. Io aggiungerei: incontro Gesù per strada, nel lavoro, a scuola, sarebbe triste adorare Gesù nel tempio, e non registrarlo nella vita quotidiana, in ciascuno dei nostri fratelli.

Nel mondo di oggi, dove quasi tutto deve essere utile, pragmatico, basato su qualcosa, molti si chiedono: ha senso partecipare all’Eucaristia, mi dà qualche beneficio pratico? Mi rende più ricco, mi semplifica la vita? Non lo so. Può darsi che l’Eucaristia non risolva tutti i nostri problemi esistenziali. Poiché i conti bancari e i servizi devono essere pagati, la casa deve essere pulita indipendentemente dal fatto che si partecipi o meno all’Eucaristia. Ma accade qualcosa di inspiegabile. L’Eucaristia cambia il nostro sguardo, cambia la nostra motivazione, cambia il nostro cuore. C’è qualcosa che ci motiva, che ci trasforma. Quando lasciamo la messa, o l’adorazione, torniamo agli stessi problemi, sì, ma con una nuova visione.

Anche l’Eucaristia ci unisce e ci invita a lottare per il nostro pane quotidiano, ci porta all’impegno verso il prossimo; In ogni messa sentiamo: “Ite misa est”, cioè andate e praticate l’amore di Dio che avete ricevuto. Perché, cari amici: possiamo condividere il pane eucaristico se non condividiamo il nostro pane quotidiano? Puoi adorare Cristo nella Chiesa se non lo riconosci nel tuo fratello, per la strada?

Da tempo cantiamo nel canto del Congresso Eucaristico Nazionale “(…) non è possibile morire di fame nella patria beata del pane”… eppure, nella nostra patria c’è fame, c’è c’è miseria, ci sono bisogni. Oltre il 56% dei nostri fratelli sono poveri, sei bambini su dieci non mangiano tutti i giorni; un giovane su quattro tra i 18 e i 24 anni non è “né”, cioè non studia, né lavora, né cerca lavoro. Quindi mi chiedo: può esserci un altro scandalo più grande di questo?

Prendersi cura dei bisogni fondamentali dell’uomo, cioè un alloggio dignitoso, la sanità, l’istruzione, ecc., è responsabilità anzitutto dei leader politici, ma anche di tutti noi e della Chiesa. La fame di migliaia di nostri fratelli non si risolve solo con la distribuzione di piani sociali; La scandalosa povertà di molte famiglie non può essere risolta con l’emissione di banconote, come alcuni hanno tentato di fare; Non è fissato con la distribuzione delle merci. Come ci insegna il Libro della Genesi: il pane si guadagna con il sudore della fronte.

Messaggio domenicale del 2 giugno 2024, trasmesso da Radio 96.3.
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