Nonni giganti di legno e acqua

Lunedì 3 giugno 2024, 00:07





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Conosciuto come l’albero della vita o l’albero capovolto, il gigantesco e peculiare baobab è forse una delle specie forestali più antiche. Uno studio del suo DNA ha rivelato che questo albero potrebbe essere emerso sull’isola del Madagascar 41 milioni di anni fa e da lì si è diffuso nei continenti africano e meridionale non meno di 21 milioni di anni fa, secondo la rivista Nature.

Scienziati del Giardino Botanico di Wuhan (Cina), dei Giardini Botanici Reali di Kew e della Queen Mary University, entrambe a Londra, e dell’Università di Antananarivo (Madagascar) hanno analizzato il DNA di otto specie di baobab esistenti per porre fine alla il dibattito su questo curioso albero. Uno di essi cresce in Africa, un altro dall’altra parte del mondo (Australia) e gli altri sei in Madagascar.

La prima conclusione è che il baobab abbia avuto origine nell’isola africana quando i dinosauri erano già estinti e mancavano ancora quasi 40 milioni di anni alla comparsa dell’Homo sapiens. Mentre gli uccelli si diversificavano, quest’albero subì le vicissitudini dei cambiamenti della morfologia della Terra e della risalita e del ritiro delle acque marine.

Gli scienziati suggeriscono che le correnti oceaniche, gli insetti e i primi uccelli hanno contribuito alla diffusione dell’albero in Africa e Australia. La trasformazione in diverse varietà è dovuta all’evoluzione e allo sviluppo dell’albero nei suoi nuovi ecosistemi.

Del Millennio

Il baobab, che si caratterizza per la sua longevità di migliaia di anni e le sue dimensioni fino a 30 metri di lunghezza e dieci metri di diametro, è in pericolo di estinzione a causa della deforestazione e dei cambiamenti climatici. Inoltre, può immagazzinare grandi quantità di acqua nel suo tronco, il che gli consente di sopravvivere nelle stagioni secche. Pertanto, il riscaldamento globale e la diminuzione delle precipitazioni mettono a rischio la loro sopravvivenza.

Come spiega alla BBC la dottoressa Ilia Leitch, dei Royal Botanic Gardens di Kew, lo studio ha fornito “nuove conoscenze importanti che serviranno come base per aiutare la sua conservazione e salvaguardare il suo futuro”. Dato il rischio di perdere la specie, gli esperti hanno chiesto misure speciali per due specie del Madagascar. Ad uno di essi appartiene il più grande baobab esistente.

Sui suoi rami cresce un’altra curiosità di questo antico albero. I suoi frutti, dalla buccia dura, sono considerati un “superfood” ad alto contenuto di vitamina C. Per questo motivo sono attualmente molto richiesti. Di questo frutto si mangia tutto tranne la buccia. Dalla sua polpa essiccata si ottiene la farina per preparare brodi, paste o bevande. Viene utilizzato anche come condimento e per accompagnare altri stufati. I suoi semi vengono utilizzati per produrre olio per uso cosmetico oppure vengono essiccati e consumati direttamente.

 
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