Suardi: carcere per l’imputato per aver ucciso un uomo davanti al figlio

Un uomo di 33 anni, indagato per aver causato la morte di Claudio Daniel Gamarra a Suardi (dipartimento di San Cristóbal), è stato detenuto in detenzione preventiva senza limiti di tempo. A sua volta, è accusato di aver tentato di togliere la vita al figlio minorenne della vittima mortale.

La misura cautelare è stata ordinata dal giudice delle indagini penali preparatorie (IPP), Nicolás Stegmayer, in un’udienza tenutasi a distanza nei tribunali di San Cristóbal.

Il pubblico ministero incaricato delle indagini e che ha chiesto la privazione della libertà è Hemilce Fissore. JEM è stato accusato di “omicidio aggravato dall’uso di armi da fuoco”, reato in un’occasione consumato e in un’altra tentato.

Guarda ancheRapina violenta in una panetteria nel quartiere Guadalupe Oeste

Arma da fuoco

Fissore ha riferito che “giovedì 26 gennaio dello scorso anno, intorno alle ore 19, l’indagato ha commesso i delitti insieme ad altre due persone non ancora identificate”.

Il funzionario dell’MPA ha precisato che “gli aggressori sono arrivati ​​a Suardi a bordo di due motociclette di grossa cilindrata e, vedendo Gamarra, l’imputato gli ha sparato due colpi di arma da fuoco per ucciderlo”. Come precisato, “a causa della gravità delle ferite riportate, la vittima è morta due giorni dopo all’ospedale Suardense”.

D’altro canto, il pubblico ministero ha precisato che “al momento del delitto, l’uomo era accanto al figlio, che frequentava le prime classi delle elementari e ha ricevuto anche lui l’impatto di un proiettile sul suo corpo”. Al riguardo ha affermato che “l’imputato ha sparato al bambino con l’intenzione di togliergli la vita ma non ha potuto farlo per circostanze indipendenti dalla sua volontà” e ha spiegato che “la vittima è stata assistita prontamente ed efficacemente da personale medico”.

Guarda ancheOndata di rapine a San José del Rincón; I vicini denunciano l’inerzia della polizia

Azione della polizia

Il procuratore Hemilce Fissore ha sottolineato “l’operato investigativo del personale della Polizia investigativa Ceres (PDI)”.

Allo stesso modo, ha apprezzato “la collaborazione dell’Unità Giudiziaria Arroyito e Morteros della polizia della provincia di Córdoba, che in un controllo di polizia effettuato nella giurisdizione di Arroyito a metà di questo mese ha arrestato l’uomo indagato, che era rimasto latitante da 14 mesi”. In questo senso, ha spiegato che “poi è stato portato avanti il ​​corrispondente processo di estradizione”.

45bb0e20e0.jpgGuarda ancheVideo: quattro biciclette sono state sequestrate in un incredibile ingresso nel quartiere Sargento Cabral

Pericolo procedurale

Fissore ha precisato che “nel motivare la sua decisione, il giudice ha ritenuto che gli elementi di prova presentati dalla Procura fossero sufficienti a dimostrare in questa fase del procedimento la probabile partecipazione degli imputati e la materialità dei fatti”, ed ha aggiunto che “ha tenuto conto che la pena attesa è una pena detentiva effettiva.”

Il pubblico ministero ha inoltre precisato che “il magistrato ha sostenuto che il pericolo procedurale era legato al tempo prolungato in cui l’imputato era latitante e che alcuni testimoni sono stati minacciati”. Intanto, ha sottolineato che “si è ritenuto che, in libertà, l’indagato sarebbe stato in grado di ostacolare le indagini in modo che le altre persone coinvolte non fossero identificate”.

Fissore ha infine ricordato che «sebbene la Difesa abbia proposto misure alternative alle misure preventive, il giudice le ha respinte perché non sufficienti a mitigare i rischi procedurali».

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-