La scuola 320 di Arocena si chiama ora “Alfonsina Storni” : : Mirador Provincial : : Santa Fe News

La scuola 320 di Arocena si chiama ora “Alfonsina Storni” : : Mirador Provincial : : Santa Fe News
La scuola 320 di Arocena si chiama ora “Alfonsina Storni” : : Mirador Provincial : : Santa Fe News

Questo fine settimana si è svolto il Sesto Incontro Multiartistico “Alfonsina ed El Río”, organizzato da El Corazón al Sur, dalla Prof.ssa Marta Berrón e dal Consiglio Deliberativo della città di Santa Fe, nella Sala della Salute Gerarchica, a Facundo Zuviría, al 4600.

In questo contesto, un’istituzione educativa del dipartimento di San Jerónimo è diventata protagonista, poiché domenica, in commemorazione della nascita della poetessa Alfonsina Storni, è stata inaugurata la Scuola di Educazione Secondaria Orientata N. 320 di Arocena, che porta il nome della maestra rurale ricevuto in Coronda.

Essendo multi-arte, si sono riunite diverse espressioni, tra cui danze popolari, teatro ed espressione corporea, musica e canto, mostre di dipinti e disegni, opere letterarie in omaggio e con immagini della costa argentina e, in diverse occasioni, della Coronda.

A ritirare il riconoscimento erano presenti la direttrice della scuola media, prof.ssa Miriam Borotto, e l’assessore alla Cultura, Turismo e Sport del Comune di Arocena, Franco Rivas. Distinzione che si basa sull’idea di Marta Berrón, che a sua volta è stata evidenziata dal Consiglio di Santa Fe, per il suo contributo alla cultura.

La storia di un nome

A questo proposito, Rivas ha commentato: “Desidero sottolineare e ringraziare profondamente Berrón per la sua dedizione e il suo impegno nell’organizzare questa attività, così come per l’opportunità di partecipare a questo emozionante atto di riconoscimento, che è stato accolto con grande apprezzamento da parte intera comunità di Arocena”.

Il funzionario dell’Aroca ha inoltre sottolineato che “il Meeting non è stato solo un omaggio alla memoria della poetessa Alfonsina Storni, ma anche una testimonianza della forza unificante di arte, cultura e turismo per arricchire e rafforzare i legami della nostra società. Guardiamo avanti all’entusiasmo per le future edizioni che continuano a promuovere la creatività e il talento provinciale in onore di figure emblematiche come lei.

La scuola n. 320 ha lottato per “permanere e passare” sin dalla sua fondazione, che doveva colmare una lacuna nelle questioni educative nel distretto, motivo per cui è stato fatto ogni tentativo per mantenere le iscrizioni, cosa che è stata raggiunta.

Nel 1976, quando era direttrice la Prof.ssa María Ester Saucedo, anch’essa scrittrice e amante dell’opera di questo grande poeta, ebbe l’idea di perpetrare il nome di Alfonsina Storni chiedendo che questa scuola fosse intitolata a lei. La richiesta formale fu rivolta alle autorità educative Dott. César Espona e Prof. Edgardo Lanza, e finalmente la nobile idea fu realizzata con la Risoluzione 1734 dell’8 luglio di quell’anno.

All’atto dell’imposizione del nome assisterono il figlio della scrittrice, Alejandro Storni, e il fratello Hildo Storni, per il quale il Comune di Coronda, con in testa il sindaco Victorio Sodero, il direttore della Scuola Normale e a sua volta la sorella del Prof. María Ernestina Sodero, e insegnanti del calibro di Alcira Marioni Berra e Amalia “Chila” Aldao, collaborarono allo sviluppo dell’attività con la consapevolezza che il 15 aprile 1969 era stato fondato anche il Liceo Municipale Coronda con come patrona di questa straordinario scrittore svizzero-argentino.

Alfonsina e Coronda

Ricordiamo che Alfonsina Storni nacque il 29 maggio 1892 a Sala Capriasca, in Svizzera. Da bambina si trasferì con i suoi genitori in Argentina e visse, tra gli altri luoghi, a Rosario, Bustinza e Coronda.

Entrò in questo paese come studentessa nel 1909 e si diplomò a 18 anni, il 1° dicembre 1910, con il titolo di maestra normale rurale, in un atto in cui cantò un brano della Traviata, accompagnata al pianoforte dal Corondin. maestro Javier Gentile.

La giovane e versatile debuttò poi come attrice e cantante lirica in un’opera scritta da Zenón Ramírez, padre di Ariel Ramírez, con “Conspiradores Incautos” e si distinse alla cerimonia del primo anniversario della Scuola Normale per l’interpretazione di un testo che lei inoltre aveva scritto e ideato lei stessa.

Ritornò in città nel 1930 e nel 1934 e conservò sempre un ricordo dolce-amaro di questa terra sabbiosa: “Il ricordo di Coronda e degli esseri che lì ho amato, è per me tutta una vocazione di giovinezza, di speranze e di ore in cui creduto nel futuro. In generale, i tempi non danno abbastanza calore al cuore perché possa dimenticare. Al contrario, quanto più tutto sembra facile all’esterno, tanto più l’anima desidera riavvicinarsi ai vecchi affetti. Ma ho passato ore molto dure, che spero non si ripetano (…) Più di una volta l’ho sognato (con la scuola), la sua costruzione, per me nuova, quando l’idea di un viaggio attraverso l’interno si è mescolato ai miei progetti” scrisse di suo pugno ad un’amica, anni dopo.

Alfonsina si tolse la vita sulla costa oceanica di Mar del Plata il 25 ottobre 1938 dopo la scoperta di un cancro al seno, ma la sua eredità letteraria non sarà mai dimenticata.

 
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