A Santa Fe ci sono più nuove sale da pranzo riconosciute che “fantasmi” dismessi

A Santa Fe ci sono più nuove sale da pranzo riconosciute che “fantasmi” dismessi
A Santa Fe ci sono più nuove sale da pranzo riconosciute che “fantasmi” dismessi

Il governo di Santa Fe ha chiuso 47 sale da pranzo “fantasma” da gennaio di quest’annoquando è iniziato un audit, ma, parallelamente, abilitato 72 nuovi centri che non erano registrati.

Se si confronta il numero degli spazi comunitari che hanno ricevuto risorse in modo irregolare con quelli nuovi rilevati (che non sono stati riconosciuti in provincia), il risultato è che Ci sono più spazi ufficiali per soddisfare la crescente domanda di cibo rispetto allo scorso anno.

Ramón Soques, segretario delle Politiche di Inclusione e Approcci Territoriali di Santa Fe, ha affermato che la provincia Il 2 gennaio è iniziata la ricognizione delle sale da pranzo con il formato delle visite a ciascuno degli spazi e per “ottimizzare le risorse”

«Abbiamo controllato il 50% delle sale da pranzo, con una sospensione di quasi la metà e la chiusura definitiva di 47”, ha detto nel programma La segreteria telefonica (Radio2).

Soques ha denunciato che, come accaduto a Nación, hanno rilevato degli spazi “fantasma“. Luoghi che non erano all’indirizzo fornito. C’era un terreno libero o un magazzino oppure non soddisfacevano gli obiettivi di distribuzione del cibo.

“Noi troviamo molte irregolarità dovute alla mancanza di responsabilità o alla mancanza di documenti. La stragrande maggioranza sono minori perché diamo il cambio dalla sede della Caritas alle mense dei poveri che un gruppo di famiglie ha avviato per necessità e che non hanno né un commercialista né un avvocato, e in quei casi li accompagniamo affinché possano regolarizzarsi”, ha aggiunto .

L’altro lato di questa azione, che mira all’ottimizzazione delle risorse e non al risparmio su una questione così delicata come quella alimentare, “ci ha permesso di registrare 72 nuove menseche prima funzionavano con le proprie forze o con l’aiuto di privati ​​e oggi hanno il contributo della provincia perché funzionano bene”.

“I soldi non si risparmiano, non è per risparmiare ma per migliorare la distribuzione. Infatti, Abbiamo dato un incremento medio del 100% nelle diverse linee di azione alimentare (che si aggiungono alle mense scolastiche che dipendono dall’Istruzione).

Soques ha affermato che sia il governatore Maximiliano Pullaro che il ministro dell’Uguaglianza e dello Sviluppo Umano, María Victoria Tejeda, Hanno tenuto incontri con i funzionari nazionali su questo problema “anche se non si sono potuti fare molti progressi” e il contatto è stato “con la persona buttata fuori, (Pablo) dalla torre, e oggi siamo rimasti senza interlocutore”

“In questi sei mesi “Non abbiamo ricevuto un contributo sostanziale di cibo dalla Nazione”.ha confermato.

D’altronde lo ha detto il segretario alle Politiche di inclusione Faranno “una riregistrazione delle sale da pranzo insieme al Comune e vedere le famiglie che servono quelle mense dei poveri”. Famiglie che, conoscendo i circuiti di assistenza, possono ricevere aiuto da luoghi diversi contemporaneamente.

Soques non ha evitato il problema di fondo: la megasvalutazione del peso che ha innescato l’inflazione da dicembre e aggravato uno scenario già molto grave (55,5% di povertà e 17,5% di indigenza, ultimi dati dell’UCA): “È una situazione complicata, vedi persone anziane che vanno a ordinare un piatto di cibo. Lo possono dire anche gli ex combattenti delle Malvinas, persone che non sono senza casa, vicini di casa che non riescono ad arrivare a fine mese e che fanno appello a quello che possono”.

Secondo il rapporto pubblicato dal giornalista Damián Schwarzstein in Rosario3 IL Avanza l’audit sugli 865 centri comunitari iscritti al programma della tessera istituzionale.

In alcuni casi si registrano irregolarità che il Ministero dell’Uguaglianza e dello Sviluppo Umano considera gravi: mense “fantasma” o che i luoghi indicati esistevano ma non svolgevano quella funzione, furto di identità o distrazione di fondi. Delle oltre 400 sale da pranzo controllate, 160 presentavano qualche tipo di sospensione.

 
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