Basse temperature e virus respiratori: come sapere se è influenza, raffreddore, allergia o Covid

Mercoledì 5.6.2024

16:46

Nella stagione delle basse temperature, i virus respiratori diventano più comuni e si manifestano con maggiore frequenza. In questo contesto, dove continuano a circolare influenza, raffreddore e anche il Covid-19, non è semplice distinguere i sintomi di queste malattie respiratorie. La Camera Argentina delle Specialità Medicinali (CAEME) ha spiegato come differenziare i segni di queste condizioni per identificarle meglio.

Determinare la causa specifica della malattia può essere complicato a causa dei numerosi sintomi sovrapposti tra queste condizioni. Febbre, tosse secca, mal di gola e problemi respiratori sono sintomi che potrebbero indicare il Covid-19, ma possono manifestarsi anche nella comune influenza e, in misura minore, nel raffreddore.

Come differenziare i sintomi

Secondo il CAEME i sintomi più comuni del Covid-19 sono febbre, tosse e affaticamento. Nei casi più gravi, sia l’influenza che il Covid-19 possono causare gravi problemi respiratori.

La vaccinazione è una misura preventiva efficace sia per l’influenza che per il Covid-19.

La vaccinazione è una misura preventiva efficace sia contro l’influenza che contro il Covid-19, anche se è importante notare che anche se sei vaccinato, esiste la possibilità di contrarre uno di questi virus.

Il Covid-19 è causato dal virus SARS-CoV-2, l’influenza dal virus dell’influenza e il comune raffreddore principalmente dal rinovirus. Questa differenza eziologica è fondamentale, anche se clinicamente possono apparire simili, soprattutto nei primi giorni di malattia.

Un punto chiave sottolineato dagli specialisti è il periodo di incubazione. I sintomi del Covid-19 compaiono solitamente da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione al virus, mentre i sintomi di un comune raffreddore compaiono solitamente da 1 a 3 giorni dopo l’esposizione. Questa differenza temporale può aiutare medici e pazienti a orientare la diagnosi.

Inoltre, i raffreddori comuni sono generalmente innocui e la maggior parte delle persone guarisce entro 3-10 giorni, anche se alcuni raffreddori possono durare fino a 2-3 settimane. Al contrario, il Covid-19 può causare gravi complicazioni, soprattutto negli anziani o nelle persone con patologie preesistenti.

Determinare la causa specifica della malattia può essere complicato a causa dei numerosi sintomi sovrapposti tra queste condizioni.

Per differenziare il Covid-19 dalle allergie, è importante comprendere le caratteristiche di ciascuna condizione. Le allergie non si diffondono da persona a persona e i sintomi più comuni includono prurito, naso che cola, starnuti, tosse e irritazione agli occhi.

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le malattie allergiche sono tra le sei patologie più diffuse al mondo, colpendo tra i 400 e i 600 milioni di persone affette da rinite allergica. L’OMS avverte che entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà allergica.

Una delle principali differenze tra allergie e virus è la febbre. Una temperatura corporea superiore a 38º C potrebbe indicare la presenza di un virus, sia esso influenzale o Covid-19. D’altra parte, è improbabile che le allergie causino un’improvvisa perdita del senso dell’olfatto e del gusto. Inoltre, sebbene il Covid-19 possa causare mancanza di respiro o difficoltà respiratorie, le allergie stagionali di solito non causano questi sintomi a meno che la persona non abbia una condizione respiratoria preesistente come l’asma.

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Punto per punto

Sebbene la sintomatologia di queste malattie possa sembrare simile, esistono differenze fondamentali che possono aiutare a distinguerle:

Periodo di incubazione: 2-14 giorni.

Sintomi: febbre, tosse secca, stanchezza, perdita dell’olfatto e del gusto, difficoltà respiratoria.

Prevenzione: vaccinazione, uso delle mascherine, distanziamento sociale.

Durata: variabile, può essere grave e durare settimane.

Periodo di incubazione: 1-4 giorni.

Sintomi: febbre alta, dolori muscolari e articolari, tosse, estrema stanchezza.

Prevenzione: vaccinazione annuale.

Periodo di incubazione: 1-3 giorni.

Sintomi: starnuti, congestione nasale, mal di gola, tosse lieve, malessere generale.

Prevenzione: buona igiene, evitare il contatto ravvicinato con persone infette.

Durata: 3-10 giorni, in alcuni casi fino a 2-3 settimane.

Non hanno un periodo di incubazione perché non sono contagiosi.

Sintomi: prurito, naso che cola, starnuti, tosse, irritazione agli occhi.

Prevenzione: evitare allergeni conosciuti, uso di farmaci antistaminici.

Durata: finché si è esposti all’allergene.

Con l’aumento delle malattie respiratorie è fondamentale essere consapevoli dei sintomi e, in caso di dubbio, consultare un medico. La prevenzione resta lo strumento migliore, per questo si raccomanda di mantenere le misure igieniche, vaccinarsi e, in caso di allergie, evitare gli allergeni e seguire le indicazioni mediche.

 
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