La Giustizia si è pronunciata contro il Governo nel caso della mancata distribuzione di cibo

La Giustizia si è pronunciata contro il Governo nel caso della mancata distribuzione di cibo
La Giustizia si è pronunciata contro il Governo nel caso della mancata distribuzione di cibo

La Camera Federale di Buenos Aires ha confermato mercoledì la misura cautelare del giudice Sebastián Casanello che ha ordinato al governo nazionale di denunciare le scorte di cibo conservate nei magazzini di Villa Martelli, a Buenos Aires, e Tafí del Valle, a Tucumán; e presentare un piano per la distribuzione immediata del cibo immagazzinato alle mense dei poveri e alle aree picnic.

La corte d’appello ha approvato la decisione di Casanello di “affidare al Ministero del Capitale Umano lo sviluppo di un piano di distribuzione di detti alimenti in base alla tipologia, alla quantità, alla data di scadenza e al gruppo target, prevedendone l’immediata esecuzione”.

Casanello aveva concesso 72 ore di tempo per elaborare questo piano, che il governo non ha mai formalmente realizzato, anche se ha provveduto a distribuire i viveri attraverso l’Esercito e la fondazione Conin.

Il Ministero del Capitale Umano, presieduto da Sandra Pettovello, aveva presentato ricorso contro il provvedimento, accusando il magistrato di “violazione della divisione dei poteri”, di eccedere nella sua giurisdizione e di pronunciarsi su una “politica dello Stato non giudicabile”.

Nella sentenza, la corte ha osservato che il fascicolo “tenta di stabilire se funzionari pubblici abbiano commesso atti criminali sospendendo la consegna di cibo alle cucine comunitarie”.

“Le leggi penali forniscono gli specifici strumenti preventivi che il giudice ha utilizzato per tentare sia di fermare la commissione del presunto atto criminale oggetto di indagine, sia di evitare che i suoi effetti si aggravino”, la Camera ha rivendicato le azioni di Casanello.

La decisione è stata presa dai giudici Martín Irurzun, Eduardo Farah e Roberto Boico. La sentenza ha inoltre disposto la valutazione delle sanzioni nei confronti dei funzionari di Sandra Pettovello, guidati dalla funzionaria Leila Gianni, e dall’avvocato Juan Grabois per la dura udienza tenutasi giovedì presso i tribunali federali.

La rissa è iniziata in aula ma ha avuto il suo momento più teso nei corridoi del secondo piano del Comodoro Py. Il leader sociale e il sottosegretario alla Giustizia del Capitale Umano hanno avuto uno scontro a fuoco con molteplici imprecazioni, ripreso dalle telecamere.

Successivamente si è appreso che entrambi hanno anche discusso fortemente durante l’udienza. Gianni aveva detto ai magistrati che non avrebbero permesso a nessun giudice militante di dire al governo di Javier Milei come gestire la politica alimentare. Grabois ha poi protestato con veemenza davanti ai magistrati, rimproverando l’atteggiamento dei giudici.

Per questo motivo, i membri della Camera hanno ordinato, a maggioranza, “l’invio di lettere con copia della presente dichiarazione all’Ordine degli Avvocati di questa città e al Ministero del Capitale Umano della Nazione affinché, nell’ambito delle rispettive competenze poteri disciplinari, valuti il ​​comportamento tenuto da Juan Grabois e Leila Gianni nell’udienza tenutasi dinanzi a questa Camera.”

 
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