La resa media a Tucumán sarebbe di circa 3 tonnellate per ettaro

La resa media a Tucumán sarebbe di circa 3 tonnellate per ettaro
La resa media a Tucumán sarebbe di circa 3 tonnellate per ettaro

Secondo i tecnici dell’Eeaoc, i temporali di aprile e maggio hanno avuto ripercussioni sul raccolto.

Mario Devani E José Sanchezdel progetto Soia della sezione Cereali della Stazione Agroindustriale Sperimentale Obispo Colombres (Eeaoc), ha condiviso i progressi e le sfide della campagna della soia 2024 a Tucumán.

Le rese della campagna di soia 2024 a Tucumán sono state disomogenee, con valori che hanno oscillato tra 2 e 4 tonnellate per ettaro. “Ci aspettiamo che la media finale sia intorno o superiore alle 3 tonnellate per ettaro”, hanno affermato.

Il raccolto di quest’anno è stato significativamente compromesso dalle tempeste di aprile e maggio. “Le piogge leggere ma frequenti e le numerose giornate nuvolose hanno impedito la corretta essiccazione dei baccelli e dei cereali destinati alla trebbiatura”, spiegano i tecnici.

“Ciò ha comportato non solo una resa inferiore (a causa di germogliamento, raggrinzimento, marciume, crepe nel rivestimento del seme, ecc.), ma anche un significativo calo della qualità del grano e del seme. Si osserva inoltre un’elevata incidenza della macchia viola nei cereali, causata da Cercospora kikuchii. Le migliori rese e qualità si sono verificate nei raccolti effettuati prima della tempesta, che nella maggior parte dei casi provengono da lotti di semina precoci e con varietà a ciclo breve”, hanno sottolineato gli specialisti.

Seme

Per quanto riguarda le sementi per uso proprio, hanno indicato che in questa situazione di raccolto è fondamentale effettuare un’analisi della loro qualità, con l’obiettivo di condizionare e immagazzinare i lotti con i migliori risultati.

Inoltre, hanno sottolineato che si dovrebbe anche tenere conto del fatto che, in molti casi, sono stati raccolti lotti con un’elevata umidità dei cereali, il che sicuramente ha influito sul prezzo a causa dei costi di condizionamento da parte dei raccoglitori.

Infine, Devani e Sánchez hanno indicato che molti terreni conservavano una buona umidità nei loro profili per la semina di colture invernali, ma che in alcuni casi i produttori hanno deciso di non piantare, perché la data era già tardiva per alcune colture invernali (fine maggio). e di servizio, oppure perché i livelli di umidità si stavano riducendo, a causa della casualità delle precipitazioni.

Attenzione

Per concludere, Sánchez ha sottolineato l’importanza di analizzare attentamente le prospettive climatiche per la prossima stagione con l’obiettivo di scegliere le date di semina ottimali per ciascun caso, cercando di massimizzare le rese e la qualità del raccolto futuro.

 
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