Basi di legge e pacchetto fiscale: incontro chiave del Lavoro parlamentare per evitare una sessione caotica al Senato

Basi di legge e pacchetto fiscale: incontro chiave del Lavoro parlamentare per evitare una sessione caotica al Senato
Basi di legge e pacchetto fiscale: incontro chiave del Lavoro parlamentare per evitare una sessione caotica al Senato

Il vicepresidente e capo del Senato, Victoria Villarruel (Adrián Escándar)

Uno dei momenti cruciali prima di ogni delicata sessione del Congresso è la riunione dei Lavori Parlamentari, dove i capiblocco e le autorità definiscono l’organizzazione della sede, i tempi degli interventi e i vari scenari per evitare riunioni caotiche. Per questo l’importanza del vertice di questo pomeriggio al Senato, dove il vicepresidente e capo della Camera, Vittoria Villarruele il suo gruppo di lavoro incontrerà i rappresentanti del partito di governo e di tutta l’opposizione per definire i dibattiti sulla legge sulle basi e sul pacchetto fiscale, che si discuterà mercoledì dalle 10.00.

In un panorama di maggioranze confortevoli, come avevano allora i kirchnerismi del Fronte per la Vittoria e dell’Unione per la Patria – non Cambiemos -, l’organizzazione di una sessione è stata sempre senza conflitti, poiché dovuta a imposizioni. D’altro canto La Libertad Avanza è in forte minoranza e avrà bisogno, come i Deputati, di tutto l’aiuto dell’opposizione dialogante, che Javier Milei Non smette di insultare.

In primo luogo, il partito al governo ha sempre compreso la complessità che si trovava ad affrontare alla Camera alta con queste due iniziative e, nonostante le iniziali resistenze della Casa Rosada, ha negoziato pareri con modifiche per entrambi i progetti per approvarli e restituirli, in seconda revisione, al Deputati. Persistono ancora i rimorchiatori su articoli che oggi, in una votazione particolare, sono dalla parte della sconfitta. Non sarebbe di due terzi, quindi la Camera potrebbe insistere sulla versione originale. Una bella sfida per Martin Menem.

Il partito al governo sonderà fin dall’inizio l’intera opposizione dialogante per far “masticare” uno schema prima dei lavori parlamentari e con questo neutralizzare le proposte che porterà il kirchnerismo, che al Senato è comandato dal formosano. José Maya. Vediamo i punti salienti dell’incontro:

*Il dibattito nel suo insieme – in generale, ma non nel particolare – delle due leggi. Ciò eviterebbe il ritardo che il Frente de Todos vorrebbe, con la registrazione di diversi relatori per entrambi i progetti.

Il capo del Frente de Todos al Senato, José Mayans (NA)

*Minuti di esposizione. Una variabile sempre da tenere in considerazione e che, per fortuna, il partito di governo cerca di rispettare sia con le segnalazioni dei deputati, sia con i singoli interlocutori e con le chiusure dei capi di blocco.

Ieri sera alcuni uffici libertari stimavano, per la trattazione generale di entrambi i testi, tra le 10 e le 15 ore. A ciò bisogna aggiungere in particolare l’offerta, situazione fino a quel momento impossibile da calcolare., con i legislatori che non avanzerebbero posizioni e cercherebbero di chiedere modifiche per ritardare, per quanto possibile, la sessione. Con il viaggio di Milei in Europa, infatti, Villarruel passerebbe alla guida dell’Esecutivo e la sede passerebbe nelle mani del presidente provvisorio della Camera alta, il partito puntanese al governo. Bartolomé Abdalacapo della commissione di Legislazione Generale, capo della legge sulle Basi.

*Voti in particolare. Per la legge Basi, se si considera che ci sono titoli, capitoli e articoli, il partito al potere vuole che l’opposizione dialogante lo aiuti a imporre il voto per capitoli. Ciò non sarebbe completo, perché alcuni articoli, sì o sì, saranno definiti separatamente.

Mentre, Per il pacchetto fiscale, i libertari vogliono votare per titoli – più velocemente -, con un discorso a parte per il capitolo del ripristino dell’imposta sui redditi e, in particolare, l’aumento del 22% della soglia minima proposta per i distretti della Patagonia.

Per avere un’idea di quali sarebbero le definizioni particolari: uno o più senatori possono richiedere varie modifiche: il radicale Martin Lousteau venerdì scorso ha presentato il proprio parere di minoranza, il che genera un ulteriore inconveniente, al quale il relatore di ciascun progetto dovrà dire se accetta o meno. Altri vorranno aggiungere malizia e spiegare le ragioni del rifiuto. Di per sé, il sistema di voto è più agile rispetto a quello dei Deputati, anche se la legge Basi ha 10 titoli e 30 capitoli, mentre il pacchetto fiscale ha otto titoli e 16 capitoli..

Il presidente provvisorio del Senato e capo della Commissione di Legislazione Generale della Camera Alta, Bartolomé Abdala (Franco Fafasuli)

*Anche se erano lontani nel tempo, i banchi e le autorità dovranno accordarsi anche questo lunedì su cosa fare con tutte le richieste di sessioni straordinarie accumulate nelle ultime settimane. Ci sono, ad esempio, le richieste kirchneriste e dialogiste per i fondi universitari; il progetto Frente de Todos affinché il Presidente sia colui che guadagna di più nello Stato; e la maggioranza chiede al Macrismo di ridurre l’aumento delle indennità, nonostante il primo assenso dato, tra l’altro, da diversi dei suoi sette deputati.

Il partito al governo sa già che gli articoli dalla sconfitta garantita si trovano almeno nelle privatizzazioni e nel Profit. Anche i poteri delegati vengono guardati con una lente di ingrandimento. Per due terzi non sarebbe niente, ma i libertari non possono rilassarsi e fare affidamento sui deputati e su un’eventuale insistenza sulla versione originale. Lì i legislatori vanno sempre peggio con Menem, che ha attivato alcuni riconoscimenti amministrativi per attenuare le denunce. Se ne aspettano altri.

Su alcuni articoli compaiono potenziali possibilità di negoziazione. Il primo è escludere Aerolíneas Argentinas dalle privatizzazioni, purché i dialoganti confermino i voti necessari per approvare il resto delle compagnie, nonché i poteri delegati. Il problema, come detto Infobae Negli ultimi giorni è il “corrimiento del arco” e spesso vi si aggiunge il Correo Argentino.

Un altro dibattito interessante avviene sui profitti. Il fatto è che, dopo l’aumento del 22% dei minimi non imponibili in Patagonia, molti legislatori del centro e del nord del paese si sono trovati in una posizione scomoda, poiché avrebbero riattivato la tassa per aiutare tutti i leader provinciali mentre quelli del Sud, anche con il miglioramento apportato dall’Esecutivo, non appoggeranno gli articoli. Ciò ha portato diversi senatori a dubitare del voto e a scommettere sulla disattivazione, in particolare, ha affermato il 22%.

Le due iniziative hanno avuto ieri sera, per la loro discussione generale, tra 37 -quorum- e 38 desideri confermati. Resta da vedere cosa faranno Lousteau in quel caso – o se si asterrà – e il suo compagno di panchina Massimiliano Abad. Nativo di Buenos Aires ed ex deputato provinciale, la settimana scorsa è entrato in una bolla di silenzio, in attesa di ulteriori negoziati.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-