“Questo è un processo sull’impunità del potere”
Alle 17:33 è iniziata la discussione del pubblico ministero Sandro Abraldes.
Le sue principali affermazioni:
– “Alperovich non voleva che lei lavorasse con lui. La voleva per il suo letto. Il concetto è primitivo. Il signore feudale governa. Non discuti con il grande capo. Fai quello che vuoi.”
– “Questo processo è un processo sull’impunità del potere. Lei si trovava in uno scenario di sottomissione. In una situazione di prigionia.”
– “Non sono le sue parole contro le sue. Lei, come denunciante, ha l’obbligo di dire la verità. Lui, come accusato, no. La sua storia è veritiera e coerente. La sua denuncia è altruista. Stava cercando giustizia, non un’altra cosa”.
– “Non è solo la sua testimonianza a dare forza alla sua denuncia. Ci sono molteplici prove e testimonianze che supportano ciò che dice.”
– “Alperovich ha tessuto una rete con la quale l’ha intrappolata. Ha usato tecniche combinate per abusare di sua nipote: ostentazione di denaro, gestione politica e poi denigrazione.”
– “Alperovich era il costruttore del proprio potere. Tutto è stato fatto come voleva. Possedeva tutto.”
– “La sua professionalità è stata il modo per superare gli attacchi sessuali.”
– “La giustizia è indipendente, ma chi più chi meno. Le svolte che ha preso la giustizia federale per collaborare alle indagini sono state una vergogna.”
– “Tutta la lamentela di non essere stati inseriti nella lista dei candidati? È questa la difesa che hanno fatto? Questa è la difesa che vuole fare Alperovich, che parla di complotto. Non è credibile.”
– “Lei fornisce dettagli su tutto ciò che dice di aver subito. Si sottopone a tutti gli atti processuali. Tutto il contrario di Alperovich e di sua figlia Sara.”
– “Gli ha mandato un messaggio dicendogli ‘Ti amo moltissimo’ e che, anche se lui nega, ha contenuto sessuale.”
– “A Tucumán erano abituati a pagliacciate politiche, come nominare un senatore consigliere con il grado di ministro. E poi rompono quella designazione.”
