“Chiediamo al comandante dell’ELN di rinunciare all’attacco”: delegazione governativa

“Chiediamo al comandante dell’ELN di rinunciare all’attacco”: delegazione governativa
“Chiediamo al comandante dell’ELN di rinunciare all’attacco”: delegazione governativa

Attraverso un comunicato, la delegazione governativa presso l’ELN ha chiesto al comandante di questa guerriglia, Antonio García, di fermare gli attacchi contro il presidente, Gustavo Petro, e contro i membri del tavolo:

“Abbiamo pazientemente taciuto per non proseguire nella logica del confronto mediatico”, aggiunge il comunicato, in cui si invita anche l’ELN “a lavorare sul rispetto dell’accordo di partecipazione, sul cessate il fuoco, sulla sospensione del sequestro per ragioni economiche”.

In maggio, la delegazione governativa ha risposto anche a García, che accusava Petro di aver speso i soldi che gli aveva dato l’ELN, quando faceva parte dell’M-19, “bevendo e facendo feste, non combattendo”.

All’epoca la delegazione aveva affermato: “È inaccettabile che la disperazione del suo comandante a causa della crisi interna lo porti a intraprendere la strada dell’insulto e dell’aggressione come un modo per distrarre dall’indefinizione di fronte alla pace”.

Chi è Antonio Garcia?

Come raccontiamo in questa storia, Antonio García è il comandante in capo dell’ELN e l’uomo forte dietro le trattative con quel gruppo. È stato presente in tutte le trattative dei governi colombiani con quella guerriglia, e durante questo periodo si è costruito la reputazione di uomo duro e inflessibile.

I suoi attacchi su Twitter sono diventati frequenti, contro giornalisti come María Alejandra Villamizar, contro Petro o contro membri del Commissario per la Pace, come Álvaro Jiménez.

Nei giorni scorsi aveva accusato quest’ultimo di essere un trafficante di pace, a causa dei programmi di sminamento umanitario.

Oggi García ha detto che “è diventata consuetudine per il governo evitare gli accordi o violarli”.

 
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