Forte calo degli omicidi a Santa Fe: le statistiche di quest’anno sono le più basse del decennio

Forte calo degli omicidi a Santa Fe: le statistiche di quest’anno sono le più basse del decennio
Forte calo degli omicidi a Santa Fe: le statistiche di quest’anno sono le più basse del decennio

Le statistiche vanno prese con le pinze, soprattutto in termini di sicurezza, ma il governo di Santa Fe ha distribuito questo fine settimana una serie di tabelle comparative sugli omicidi avvenuti nei primi cinque mesi di ogni anno nel decennio e questa è quella con il minor numero di vittime che genera.

Si tratta di un lavoro congiunto portato avanti dalla Procura della Repubblica (MPA) e dal Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani. “Il presente rapporto è di natura comparativa, contenente informazioni numeriche sul numero di omicidi intenzionali avvenuti negli anni dal 2014 al 2024, nel periodo dal 1 gennaio al 7 giugno. Lo scopo di questo rapporto è quello di dimostrare l’evoluzione quotidiana di questi crimini hanno nella provincia di Santa Fe in generale e nei dipartimenti di La Capital e Rosario in particolare”, si legge nella presentazione.

Quest’anno sono stati segnalati 94 incidenti contro i 398 dell’anno prossimo. Dalla serie emerge che nel 2014 si sono verificati 463 omicidi; nel 2015, 432; 2016, 382. Nel 2017 ne sono stati registrati 386; nel 2018, 358; nel 2019, 335; nel 2020, 378; nel 2021, 368; nel 2022, 489 e nel 2023, 398.

Dei 94 omicidi di quest’anno, il dipartimento di Rosario guida il record con 52 incidenti, seguito da La Capital con 19. Seguono Castellanos e San Lorenzo con 4 incidenti ciascuno e General Obligado con 3.

Quando parliamo di omicidi includiamo quegli episodi in cui una persona provoca la morte di un’altra attraverso l’uso intenzionale della violenza. Vengono considerati tutti i casi di omicidio colposo o di omicidio avvenuto nel contesto di un altro delitto doloso. Quindi, oltre alle definizioni del Codice penale argentino di omicidio semplice e omicidio aggravato, sono contemplati quelli commessi in occasione di rapina e qualsiasi altro derivante da un altro reato (ad esempio, stupro seguito da morte).

Questa informazione diffusa nasce dalla combinazione di fonti giudiziarie e di polizia, in particolare dal lavoro articolato svolto con le Divisioni di informazione delle 19 Unità regionali e la Segreteria di politica penale e diritti umani, dipendente dalla Procura generale dell’AMP, che ha consentito di consolidare una base dove vengono regolarmente registrati gli omicidi avvenuti nel territorio provinciale dal gennaio 2014 ad oggi.

Si precisa che “la periodicità del rapporto impone una lettura cauta, dato che stiamo lavorando con informazioni provenienti dal primo casellario giudiziale, dove l’indagine sull’incidente potrebbe essere ai primi passi. È per questo motivo che i dati espressi riguardanti gli eventi registrati nell’ultima settimana devono ritenersi di carattere provvisorio”.

“Abbiamo visto che nei luoghi vulnerabili dove sono stati commessi i crimini c’era una giustificazione della violenza attraverso il male, molti rituali di macumba e onore a San La Muerte e come ci si affidava al diavolo”, ha detto questo fine settimana il governatore Massimiliano Pullaro in un resoconto per l’azione dello Stato volta a cercare di bandire queste pratiche.

 
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