la compagnia bananiera che finanziava il paramilitarismo

la compagnia bananiera che finanziava il paramilitarismo
la compagnia bananiera che finanziava il paramilitarismo

11:29

Marchi Chiquita Internazionaliuna delle aziende bananiere con la storia più lunga al mondo, è stato giudicato colpevole di aver finanziato le Forze di Autodifesa Unite della Colombia con una somma di 1,7 milioni di dollari tra il 1997 e il 2004. Un giudice del distretto meridionale della Florida ha stabilito che il denaro trasferito dalla multinazionale è stato utilizzato per commettere crimini di guerra.

La multinazionale americana, fondata nel 1870, vanta una lunga storia nel mercato colombiano, fino alla cessazione delle attività nel 2004. Molti degli episodi in cui fu coinvolta segnarono la storia del Paese, come fu il caso della Strage delle Banane, quando ancora si chiamava United Fruit Company.

Per saperne di più: Cos’è Chiquita Brands, la società che deve risarcire le vittime dei paramilitari in Colombia?

Questa società, fondata nel 1899 dopo la fusione tra la Boston Fruit Company e la compagnia ferroviaria Minor C. Keith, si occupava di l’uccisione dei suoi lavoratori per mano dell’Esercito Nazionale, per porre fine allo sciopero organizzato dal sindacato dei dipendenti della multinazionale.

Dopo il fallimento negli anni ’70, l’azienda si riorganizzò come Chiquita Brands International e la sua filiale in Colombia è stata coinvolta dalla fine degli anni ’90 con il paramilitarismo, un tipo di clientelismo scoperto dalle autorità nel 2004.

Scoprire: Una giuria in Florida, negli Stati Uniti, ha condannato Chiquita Brands per aver finanziato i paramilitari

Dopo 17 anni di contenzioso, iniziato nel 2007 con una serie di cause civili intentate da nove vittime, La società ha confessato di aver sostenuto tali pagamenti quello stesso anno, in un periodo compreso tra il 1997 e il 2004. Dai dossier risulta che gli alti dirigenti della casa madre negli Stati Uniti erano a conoscenza dei pagamenti effettuati alla AUC dalla filiale colombiana.

Nonostante fosse obbligata a consegnare alle vittime 38,3 milioni di dollari per il finanziamento dei gruppi di autodifesa, la società ha dichiarato di aver effettuato i pagamenti per ottenere la protezione dei propri dipendenti, cosa che le autorità non hanno potuto verificare.

L’azienda, presente in quasi 70 paesi con il suo marchio di punta che impiega circa 18.000 persone, ha assicurato durante tutto il processo che i pagamenti sono stati effettuati sotto pressione ed estorsione, ma le testimonianze delle vittime e dei capi delle AUC condannano la veridicità di quanto riportato dalla multinazionale.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-