L’aumento dei casi di influenza A causa la saturazione dei servizi sanitari di Santa Fe

Mercoledì 12.6.2024

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Ultimo aggiornamento 10:49

Nelle ultime settimane si è osservato un aumento preoccupante dei casi di influenza A. Lo pneumologo Martín Maillo, in un’intervista a CyD Litoral, ha offerto un quadro dettagliato della situazione attuale, descrivendo i sintomi, i gruppi a rischio e le misure preventive necessarie per controllarlo nuova ondata di contagi.

Aumento dei casi e dei sintomi

Il professionista ha sottolineato che nelle ultime tre-quattro settimane si è verificato un aumento significativo delle infezioni respiratorie. Questo aumento ha interessato sia i bambini che gli anziani, che si sono rivolti in numero maggiore alle visite mediche a causa dei sintomi simil-influenzali. I pazienti presentano sintomi forti, con febbre alta che dura dai due ai tre giorni, accompagnata da marcata debolezza, tosse intensa e prurito agli occhi.

“Nelle ultime tre settimane, quando abbiamo cominciato a fare i tamponi per identificare la malattia, abbiamo scoperto che molti di questi casi corrispondono all’influenza A”, ha spiegato Maillo. Questa scoperta ha sorpreso i medici, poiché inizialmente si pensava che potesse trattarsi di Covid-19 o di altre infezioni virali.

I pazienti presentano sintomi forti, con febbre alta che dura dai due ai tre giorni, accompagnata da marcata debolezza, tosse intensa e prurito agli occhi.

Impatto sul sistema sanitario

L’identificazione di questi casi di influenza A ha avuto un impatto considerevole sui reparti medici, che hanno visto un aumento del numero di pazienti in cerca di cure. “Oggi, la maggior parte dei casi che abbiamo rilevato e testato corrispondono all’influenza A, la stessa che causò grandi problemi durante la pandemia del 2009”, ha detto Maillo.

Tuttavia, lo specialista ha anche sottolineato che, grazie alle campagne di vaccinazione contro l’influenza, l’impatto di questa malattia è attualmente molto inferiore. “Anche se non prevediamo complicazioni importanti, assistiamo a una saturazione delle consultazioni mediche a causa dell’aumento dei casi”, ha aggiunto.

Gruppi a rischio e complicanze

Lo pneumologo ha sottolineato l’importanza di prestare attenzione ai gruppi a rischio, che hanno maggiori probabilità di sviluppare complicazioni gravi come la polmonite virale. Questi gruppi includono donne incinte, bambini piccoli, anziani (oltre i 65 anni di età) e persone con malattie che colpiscono il sistema immunitario, come quelli in trattamento con corticosteroidi, pazienti con malattie autoimmuni, diabetici, soprattutto quelli che necessitano di insulina, e persone affetti da patologie respiratorie o cardiovascolari significative.

“Questi gruppi hanno un rischio maggiore di sviluppare una polmonite virale se vengono infettati dal virus dell’influenza A, che può aumentare la morbilità e la mortalità in questi pazienti”, ha spiegato Maillo. La capacità dell’influenza A di provocare con maggiore frequenza polmoniti virali è una caratteristica che la rende particolarmente pericolosa per questi individui.

La vaccinazione annuale rimane la strategia più efficace per proteggere i gruppi a rischio e ridurre l’incidenza dei casi gravi

Misure precauzionali

Considerata la situazione attuale, il professionista ha sottolineato l’importanza delle misure preventive per controllare la diffusione della malattia. La vaccinazione annuale rimane la strategia più efficace per proteggere i gruppi a rischio e ridurre l’incidenza dei casi gravi. “È fondamentale che le persone appartenenti a questi gruppi vulnerabili vengano vaccinate ogni anno”, ha insistito lo pneumologo.

Oltre alla vaccinazione, Maillo ha raccomandato di seguire pratiche igieniche di base, come il lavaggio frequente delle mani ed evitare il contatto ravvicinato con le persone malate. Queste misure non solo aiutano a prevenire l’influenza A, ma anche altre infezioni respiratorie.

 
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