la giovane salamanca che ha seguito una “vocazione per cambiare il mondo”

la giovane salamanca che ha seguito una “vocazione per cambiare il mondo”
la giovane salamanca che ha seguito una “vocazione per cambiare il mondo”

La lotta per l’uguaglianza di genere è una delle bandiere del femminismo. Pochi sanno che uno dei primi difensori in Spagna di questo tema, del lavoro dignitoso, è stato Saint Bonifacia Rodríguez Castro, fondatore anche dei Servi di San Giuseppe. La donna di Salamanca lavorava in un laboratorio di merletti nella sua città natale. Era molto devota e cercava di santificare il lavoro attraverso la preghiera.

Bonifacia era la maggiore di sei fratelli. Fin da giovanissimo dovette iniziare a lavorare, dopo la morte del padre. Insieme alla madre, anch’essa molto pia, fondò l’Associazione dell’Immacolata Concezione e di San Giuseppe, che poi si chiamerà Josefina, dove insegnò ai giovani poveri il mestiere di merlettaia.

Potrebbe essere domenicana e non aver mai fondato i Servi di San Giuseppe, ma l’incontro con il gesuita catalano Francisco Javier Butiña, arrivato a Salamanca nel 1870 con grande preoccupazione per i lavoratori, cambiò il corso della sua vita. La catalana ne divenne la direttrice spirituale e attraverso le ragazze che lavoravano nella fabbrica con Bonifacia, pensarono di creare una nuova congregazione femminile volta ad evangelizzare e a privilegiare l’opera di nobilitazione della donna.

Nello stesso laboratorio dove lavoravano, sei ragazze dell’Associazione Josefina divennero le prime sorelle della congregazione. Cominciarono la loro vita in comunità il 10 gennaio 1875, 150 anni fa. Questa questione ha segnato il carisma dell’ordine e ancora oggi continuano a vivere in quelle che chiamano comunità-laboratori.

Bonifacia Rodríguez Castro

Nei suoi primi anni diverse sfide si presentarono nel cammino di Madre Bonifacia. Butiñá, al ritorno dall’esilio, fondò una comunità giuseppina in Catalogna, con l’intenzione di unificarla poi ai Servi. Alla fine rimasero indipendenti e si costituirono come Figlie di San Giuseppe. Questo episodio spinse a chiedere la dimissione del fondatore da superiore, ma si risolse con l’apertura di una comunità a Zamora. Bonifacia cominciò a risiedervi e vi morì nel 1905.

Fu solo nel 1930 che la Santa Sede approvò le costituzioni dell’Ordine, e fino al 1942 quelle definitive. Quando le monache ricevettero la prima approvazione pontificia nel 1901, la casa Zamora non venne inclusa, perché Leone XIII Aveva osservato diverse costituzioni, ma finì per essere risolta intorno al 1907.

A 150 anni dalla loro fondazione, le Josefina lavorano per promuovere la dignità tra le ragazze e i giovani, soprattutto nei quartieri popolari. Lavoro, fede e amore sono i suoi pilastri e sono presenti in tutti e cinque i continenti. Madre Bonifacia è stata beatificata da Giovanni Paolo II nel 2003 e successivamente canonizzato da Benedetto XVI nel 2011.

 
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