Venado Tuerto assisterà alla prima dello spettacolo “Frida para armar”

Mercoledì 19.6.2024

19:53

Lo spettacolo teatrale “Frida para armar”, che salva parte della storia di Frida Kahlo, si prepara al suo grande debutto sabato prossimo, 6 luglio. data che ricorda l’anniversario della nascita dell’artista messicana, una delle donne più rappresentative e influenti della storia, non solo per il suo talento, ma per la sua vita. L’appuntamento sarà alle 21 presso il Centro Culturale Provinciale Ideale (Pellegrini 980).

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“Frida para armar” è una scommessa nata nel sud di Santa Fe. Il testo è nato nel Laboratorio di Drammaturgia tenuto da Fernando Ferrer tra il 2020 e il 2021 ed è stato poi rielaborato nel Laboratorio di Scrittura Teatrale Sperimentale del Teatro Ideal. La paternità è dello scrittore Paolo Citraro, che assume anche il ruolo di produttore; la regia e l’adattamento della sceneggiatura sono di Mauricio Sariaga Contreras (Espacio Runciman); mentre il cast è composto dalle attrici Verónica Pipelo (Galpón del Arte) nel ruolo di Isotta e altri personaggi, e Dalila Escorihuela (Teatro La Ventana, Murphy) nel ruolo di Frida.

Frida e Isotta interpretate da Dalila Escorihuela e Verónica Pipelo. Foto: Gabriele Carlini.

Secondo l’attrice stessa che avrà il difficile compito di interpretare Frida Kahlo, nel 2019 ha cominciato a sorvolare nella mente dell’autrice la possibilità di mettere insieme un’opera che raccontasse alcuni aspetti della vita dell’artista e riferimento per molte donne. soprattutto passioni, amori e arte. “All’inizio doveva essere un one-man show, ma poi è apparsa la figura di Isotta così che c’era un’altra voce, appunto la nipote e figlia di Cristina, la sorella alla quale suo marito, Diego Rivera, l’ha tradita; con tutta la tensione tipica della storia”ha commentato.

Lo spettacolo si svolge a casa di Frida, dove lei interagisce con Isotta, sua nipote, alla ricerca di alcune risposte. I ricordi affiorano costantemente, così come l’amore, l’arte, la politica, la passione, che facevano parte del suo universo. Isotta assume un ruolo da protagonista, cercando di completare alcuni frammenti delle situazioni e dei momenti che Frida vuole ricostruire, ma anche ricostruendo la propria storia.

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Armare Frida

“Pur conoscendo la storia di Frida, mi sono reso conto che era solo una parte, molto influenzata dal movimento commerciale, la stessa della sua vita sentimentale, che era stata sempre raccontata in parte. Ecco perché, Tutti abbiamo iniziato ad indagare, a guardare video, documentari, film, ad indagare a fondo sulla storia della famiglia, sui suoi legami, sul processo creativo, sul movimento che ha generato, sulle sue curiosità, sulla sua salute; cioè conoscere l’artista in tutto il suo splendore”, ha sottolineato Dalila.

Allo stesso tempo, ha indicato che, come molte donne, ha Frida come riferimento per “il modo in cui ha tirato fuori la parte più profonda della sua anima e l’ha mostrata al mondo; con un modo unico di dipingere soprattutto il dolore e con la bellezza che ha fatto”, considerando che “il suo processo creativo è molto stimolante, perché riesce a trasformare tutto ciò che aveva dentro”.

Riguardo al compito di dover rappresentare Frida sul palco, ha espresso: “Era molto particolare nel modo di vestirsi, nel presentarsi, molto orgogliosa e difensore della sua cultura; Sono elementi che servono come fattori scatenanti per comporre il personaggio. “Sono ottimi strumenti.”

FridaIl lavoro si svolge nella casa di Frida, dove affiorano costantemente i ricordi, così come l’amore, l’arte, la politica, la passione, che facevano parte del suo universo. Foto: Gabriele Carlini.

Sinossi

L’artista è nella sua casa a Coyoacán (Messico). Conosciuta anche come La Casa Blu. Interviene con un pennello “macchie di fastidio” su una delle sue opere emblematiche: La Colonna Spezzata. Ha 47 anni ed è malata, in peggioramento, in fin di vita. Si prepara all’inevitabile o come dice Isotta, sua nipote: Il trasloco.

COSÌ, Da una storia cruda, vitale e senza fiato, Isotta, che racconta la storia della sua ammirata zia, è alla base di questo pezzo teatrale. E nella proiezione dei suoi ricordi è la lucidità di Frida che appare con tutta la sua potenza abitata da amori, arte, politica e universi multicolori per raggiungere finalmente le solitudini del suo paradossale presente; “disarmare” per concludere un percorso.

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Non esistono verità o criteri universali per raccontare con precisione un personaggio con così tanta mitologia attorno a sé. Tuttavia, la possibilità dell’esistenza di Isotta dà non solo al personaggio centrale ma anche alla sua stessa figura la possibilità di fondersi tra eventi reali e immaginari.

Isotta ha avuto senso in questo testo dalla comparsa della scissione della voce di Frida e dall’aggiunta delle didascalie. Intorno alla figura di Frida sono comparse cioè nuove storie e soggettività, dandole altre possibili voci che, lungi dal togliere la forza ai protagonisti, li esaltano.

“Come ogni personaggio storico, siamo ancora felici di scoprire che 100 anni dopo esiste ancora una Frida che è un modello da costruire”, ha affermato Paolo Citraro.

È importante ricordare che questo progetto non sarebbe possibile senza la vicinanza dell’Associazione Amici del Teatro Ideale.

 
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