Il comune di La Salina potrebbe nuovamente produrre sale

Il comune di La Salina potrebbe nuovamente produrre sale
Il comune di La Salina potrebbe nuovamente produrre sale

Verso questa possibilità vanno gli sforzi portati avanti dai Governi di La Salina e Casanare davanti all’Agenzia Nazionale Mineraria (ANM), che deve rivedere ancora una volta la legalità nello sfruttamento delle miniere classificate come aventi le maggiori proprietà minerarie Paese.

Il comune di La Salina punta a produrre nuovamente il sale dalle sorgenti che sgorgano dal fiume Casanare. Foto: archivio privato

Il sindaco di La Salina, Reinaldo Chaparro, è arrivato nell’ufficio del presidente dell’Agenzia Nazionale Mineraria (ANM), Álvaro Pardo; il governatore di Casanare, César Ortiz Zorro, e i rappresentanti delle famiglie che tradizionalmente affrontano molteplici problemi per sfruttare le miniere di sale che scorrono nei loro dintorni, ma che sono monitorate da una serie di organizzazioni statali che oggi non consentono il suo funzionamento.

I compiti della commissione ufficiale Casanare sono quelli di cercare di ottenere titoli minerari, licenze sanitarie e piani di gestione ambientale nel funzionamento dei forni, dove viene cotta l’acqua che sgorga dalle sue montagne, che viene infine offerta al mercato come sale di alta qualità .

Questa non è una novità: come registrato Boyacá Sie7e Giornil’Agenzia Nazionale Mineraria ha dichiarato e delimitata Zona di Riserva Speciale, ai sensi della Delibera n. 610 del 3 settembre 2015, un’area di 59,5 ettari situata nel comune di La Salina, dipartimento di Casanare, con l’obiettivo di portare avanti gli studi geologici minerari e sviluppare progetti strategici per il Paese, ai sensi dell’articolo 31 del Codice Minerario.

Le informazioni all’epoca stabilivano che la delimitazione di questa Zona di Riserva Speciale avrebbe beneficiato direttamente e indirettamente un gruppo di oltre 10 famiglie, che si dedicano da più di 15 anni all’estrazione artigianale del sale dalla salamoia, che viene catturato dal sorgenti che sgorgano fin dai tempi geologici nel fiume Casanare e che furono utilizzate fin dai tempi della Colonia da queste famiglie, essendo questa attività la loro principale fonte di reddito.

Secondo gli esperti erano le famose miniere di sale di Chita a fornire il minerale alle popolazioni delle pianure orientali della Colombia e del Venezuela. La proposta della commissione Casanare è quella di ottenere il sostegno del governo nazionale per aiutare gli imprenditori del sale a ottimizzare lo sfruttamento delle risorse minerarie della zona e a conformarsi alla legislazione mineraria e ambientale vigente, contribuendo in questo modo alla generazione di formalità occupazione.

Il presidente dell’Agenzia nazionale mineraria ha promesso di fornire sostegno a questo scopo, dopo aver incontrato i leader. L’industrializzazione di questo minerale genererebbe entrate significative e favorirebbe lo sviluppo, non solo del comune ma della regione, nella zona di confine tra Boyacá e Casanare.

 
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