Martedì pomeriggio, l’aula magna della Facoltà di Scienze del Lavoro ha ospitato la presentazione pubblica di “Córdoba Abierta” che, secondo il suo presidente, l’avvocato Enrique García Montoya, è stata creata per “svegliare una società dormiente”.
Montoya ha basato questa affermazione sul basso livello di partecipazione riscontrato nelle recenti elezioni europee. “Due terzi della popolazione non hanno votato e questa è una sciocchezza”, ha detto il presidente della neonata associazione, sottolineando quello che, secondo il nuovo gruppo civile, è uno dei mali attuali: l’apatia. Un atteggiamento che mette a rischio anche altre cose, come i diritti fondamentali considerati intoccabili.
“Non sempre il potere agisce a nostro vantaggio”, ha sottolineato in questo senso il vicepresidente dell’associazione. I treni di Fatimache ha sottolineato la missione fondamentale di “Córdoba Abierta”, che non è altro che “difendere i nostri diritti e doveri costituzionali”, oltre a “promuovere la partecipazione attiva” e difendere una Córdoba “aperta, inclusiva e libera”.
Un altro membro del consiglio di amministrazione di “Córdoba Abierta” è l’ex consigliere del Comune di Córdoba Ricardo Rojas il quale ha sottolineato che «non vogliamo andare contro nessuno ma nemmeno a favore di nessuno. Il nostro obiettivo è collaborare per migliorare la nostra città e la nostra provincia”.
L’evento, presentato dal giornalista dell’Agenzia EFE Álvaro Vegahanno partecipato Rachele Lopezdelegato territoriale di Giustizia, Amministrazione Locale e Funzione Pubblica della Junta de Andalucía, tra le altre autorità.
L’associazione ‘Córdoba Abierta- ACOA’ è iscritta nel registro delle associazioni del Consiglio e secondo il suo statuto “nasce dalla necessità di difendere, presso la società civile, i diritti e le libertà costituzionali e l’uguaglianza di tutti, attraverso l’articolazione di un movimento cittadino a Cordoba e in Andalusia, con l’obiettivo che noi andalusi e cordobani non siamo cittadini di seconda classe, sottomettersi volontariamente al potere costituito gravido di privilegi che, inoltre, impongono la disuguaglianza, attraverso una rivolta pacifica aperta a tutti e per tutti per la libertà e l’uguaglianza.
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