André Marinoanalista del TUDN, ha mostrato grande preoccupazione dopo l’eliminazione del Tri Sub-17 dopo essere stato battuto 5-0 dalla squadra africana agli ottavi di finale della categoria.
“Che alba oggi. Il Mali ha battuto il Messico 5-0 nel Mondiale infantile, in una categoria dove il Messico è stato una potenza essendo stato due volte campione del mondo: 5-0 nella categoria Under 17, un’umiliazione terribile. E torniamo al tema, la profondità della crisi del calcio messicano sta nella poca o nessuna creazione di nuovi giocatori”, ha esordito Marín.
“In un Paese di 130 milioni di abitanti ancora non capisco come sia possibile che non emergano più giocatori per nutrire i club di Prima Divisione e che si possano esportare più giocatori in Europa. Quello in Mali è il risultato della consapevolezza che la crisi è più profonda di quanto alcuni immaginino”, ha aggiunto.
Il Méxcio ha vinto a malapena una delle quattro partite della Coppa del Mondo Under 17 nel Indonesiaperché è toccato al Mali e Germania (3-1), in parità Venezuela (2-2) e batti solo Nuova Zelanda (4-0).
“Non basta nominare un Alto Commissario o cambiare i direttori della Federazione messicana. I cambiamenti devono essere molto più profondi per iniziare a formare nuovi giocatori e avere una migliore partecipazione ai Mondiali”, ha concluso.
--Come André Marín, David Faitelson Ha espresso la sua insoddisfazione per il nuovo fallimento di El Tri, ora ai Mondiali Under 17 e ha sottolineato che il Messico “non è una potenza giovanile”.
“Qualche anno fa si parlava e si dava per scontato che il Messico avesse il carattere di quasi una potenza mondiale a squadre con limiti di età, ovviamente tutelati da quelli che furono i due titoli mondiali, nel 2005 e nel 2011, e anche la medaglia d’oro nella Giochi Olimpici di Londra 2012Ma è una bugia…”
“Il Messico è una potenza del nulla perché per essere una potenza ci vuole coerenza, regolarità e qui è evidente che c’è una crisi”, ha detto Faitelson.
“Questo non si risolve con la magia, né con la nomina di un Alto Commissario, né con la ristrutturazione dell’organigramma della Nazionale e della Federcalcio messicana. Si tratta di cambiamenti di sostanza, non di forma”, ha concluso.