Armi, droga e pericolo guerra sulla tratta: allerta davanti a Boca-Almirante Brown per l’arresto di un autobus con le sbarre

Armi, droga e pericolo guerra sulla tratta: allerta davanti a Boca-Almirante Brown per l’arresto di un autobus con le sbarre
Armi, droga e pericolo guerra sulla tratta: allerta davanti a Boca-Almirante Brown per l’arresto di un autobus con le sbarre

La barbarie di Almirante Brown

Ancora. Come se la lezione non fosse mai stata imparata. Come se il calcio fosse un palcoscenico al quale bisogna arrivare preparati alla guerra. Come se accompagnare la squadra permettesse a un gruppo coraggioso di andare armato fino ai denti sia per affrontare il partito avversario, sia per risolvere una disputa interna allo stesso partito popolare o, come accade in innumerevoli occasioni, scendere direttamente e saccheggiare i locali. lato del percorso. L’informazione è ancora una volta decisiva: un micro sbarre Ammiraglio Brown – che si stava dirigendo alla partita di Coppa d’Argentina contro il Boca Juniors – che non fa parte del gruppo ufficiale di paravalanghe, è stato fermato vicino al casello di Desaguadero sulla strada nazionale numero 7, al confine tra San Luis e Mendoza. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute due armi da fuoco adatte al tiro, con i caricatori pieni e pronte all’uso, ed anche una scatola di 50 cartucce per ricaricarle..

Le armi, di numerazione depositataerano nascosto sul tetto dell’autobusinfilati nei condotti di ventilazione, per cercare di eludere il controllo poliziesco congiunto effettuato dalle forze federali con la Gendarmeria responsabile e in collaborazione con la Polizia di Mendoza. A bordo del veicolo c’erano 48 soci del club Mirasol che sono stati portati davanti al tribunale della zona in cui sono stati prelevati i loro dati. contro di loro è stata intentata una causa per possesso condiviso di un’arma da fuoco pena fino a sei anni di reclusione e sono stati anche incorporati in immediatamente all’elenco dei diritti di ammissione al programma Safe Tribune che dipende dalla Direzione nazionale per la sicurezza sportiva. Una volta terminata la procedura, già dopo mezzogiorno, furono rimandati a La Matanza.

Il collettivo Barrabrava Almirante Brown

Questo pullman aveva una particolarità: non era partito con la carovana ufficiale partita ieri sera dallo stadio La Fragata.. Coloro che sono stati identificati come riferimenti sono stati Matías e Norberto Pereyra. Loro chi sono? Persone provenienti dalla zona di Rafael Castillo, più precisamente dal Distretto Centrale, situato a 40 isolati dal tribunale. Anche se alcuni presumevano che questo gruppo facesse parte della fazione Dengue del bar, a cui si riferiva sempre un leader di nome Jesús Carrizo, la verità è che quella relazione è finita molto tempo fa e ora ognuno è per conto suo.

Il fatto più chiaro è questo le quattro fazioni in cui è diviso il bar, Il Sempre, La Banda del Mostro, Giustina E Dengue Nel 2020 hanno stretto un patto di non aggressione che è stato rispettato quasi alla lettera, tranne quando ci sono elezioni nazionali in cui i problemi si risolvono nei quartieri, come nell’ultima votazione per il sindaco di La Matanza dove un gruppo giocava fortemente per l’attuale sindaco, Fernando Espinoza, e un altro giocava per la candidata Patricia Cubría . Ma il patto era di non portare in campo quelle differenze, un’impresa del presidente del club, Maximiliano Levy, che all’epoca accusato di essere il cervello finanziario della banda del Boca Brava, trascorse 88 giorni in prigione per un caso di insabbiamento. riguardante Massimiliano Mazzaro, ex leader dell’ I dodicie un uomo sempre molto vicino ai membri della convocazione Banda del Mostro.

Inoltre, il fermo del pullman è avvenuto in un luogo paradigmatico. Non solo perché è stato teatro di diverse battaglie in passato (la più grande fu quella tra il bar Boca e il bar Independiente nel 1994 che lasciò sette feriti gravi da colpi di arma da fuoco) ma perché era la strada che le persone dovevano prendere. Xeneizenon quello di Almirante, il cui percorso era lungo la Strada Statale 40. Da lì nasceva la questione se l’autobus di Rafael Castillo fosse armato e dove dovesse andare I dodici generare un grave incidente con il bar Boca, visto che era circolato un video non identificato in cui si leggeva una bandiera che diceva “Bostero cagón, è arrivata la banda Mirasol” oppure Avevano semplicemente la potenza di fuoco per derubare le stazioni della Route 7 che hanno sempre più movimento e denaro.. Fortunatamente nessuna delle ipotesi avrà reale verifica grazie al lavoro del checkpoint congiunto delle forze federali e provinciali. Oltre alle armi caricate e ai 39 proiettili per ricaricarle, Nel corso della perquisizione è stata sequestrata anche droga e oggetti appuntiti.

Armi da fuoco sequestrate sull’autobus

L’antecedente più immediato si riferisce anche a una partita in cui era coinvolto il Boca, ma in questo caso nella semifinale di Coppa di Lega quando I dodici Si è recato a Córdoba per la partita contro l’Estudiantes e in uno dei posti di blocco è caduto un autobus della carovana con quattro armi cariche di munizioni. Il leader era su quell’autobusRaffaele Di Zeo, e uno dei suoi lati più grandiSebastian Skeletor Maciel, ed entrambi furono immersi nel processo giudiziario e con diritto di ammissione da quel momento e per un periodo di tempo indeterminato, la stessa misura che ora si applica alle 48 battute di La fregata.

La perquisizione ha messo in allerta anche le operazioni nelle vicinanze dello stadio dei Mondiali e sono state prese precauzioni estreme: Saranno quasi mille i poliziotti interessati affinché non succeda altro in una partita che dovrebbe essere una festa e che i violenti cercano sempre di infangare.

 
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