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Google amplia il suo Traduttore con 110 lingue, comprese quelle latinoamericane

Google continua a sviluppare la tecnologia per preservare e diffondere il tesoro linguistico dell’America Latina e del mondo. L’azienda ha annunciato l’aggiunta di oltre 110 lingue a Google Translate, inclusi dialetti e lingue latinoamericane come K’iche’ e Ta Yol Mam (Guatemala e Messico); Nahuatl, Maya e Zapotechi (Messico); Q’eqchi (Messico e Belize); e Hunsrik (Brasile). Questo è il più grande lancio della piattaforma fino ad oggi, poiché le lingue appena aggiunte rappresentano più di 614 milioni di parlanti messe insieme.

Foto: Greg Rosenke

L’implementazione di queste nuove lingue avverrà gradualmente tra il 27 giugno e il 7 luglio. Gli utenti possono provare queste nuove lingue accedendo al sito Traduttore dal proprio computer o dall’applicazione per Android e iOS.

Vale la pena ricordare che dal 2022 Translator utilizza la traduzione automatica Zero-Shot, un modello di apprendimento automatico che consente alla piattaforma di imparare a tradurre in una lingua senza aver mai visto un esempio prima. Questa tecnologia facilita e accelera il processo di incorporazione di nuove lingue, permettendoci di raggiungere sempre più comunità.

Aggiungere nuove lingue a Translator implica considerare molte variabili, da quali varietà offrire a quali ortografie specifiche utilizzare. Molte lingue non hanno un unico standard, quindi è impossibile scegliere la varietà “corretta”. L’approccio di Google dà priorità alle varietà più utilizzate di ciascuna lingua. Grazie alla collaborazione con linguisti esperti e madrelingua, continuano a fare grandi progressi in questo campo. Con l’avanzare della tecnologia, continueranno a supportare più varietà grammaticali e regole di ortografia.

Questa integrazione rappresenta un passo importante verso la diversità e la preservazione linguistica, dimostrando l’impegno di Google verso l’inclusione e l’accessibilità globale.

 
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