Recensione Il mistero di Mr E – Il bizzarro mistero dell’omicidio musicale di Sophie Hannah | Film

Til suo giallo britannico a basso budget arriva al momento giusto nel mezzo di un boom di film gialli con omicidi stimolato da Rian Johnson. Non è proprio, come sostiene, il primo film musicale con un giallo: quell’onore potrebbe andare a 8 Women di François Ozon, e Stephen Sondheim una volta scrisse una sceneggiatura e delle canzoni per il film non prodotto The Chorus Girl Murder Case. Il concetto è rimasto nell’etere per un po’, forse non sorprende, dato che i musical e i gialli sono entrambi generi formalizzati con una certa quantità di punti in comune.

Il mistero del signor E si diverte a spiazzarci. Analogamente all’inizio del classico noir DOA del 1950, quando il protagonista arriva per annunciare il proprio omicidio, il vile Mr E (Kevin Dixon) si presenta a casa dei gemelli George (James N Knight) e John Danes (Harry W Knight) sostenendo che è un assassino e che sa che stanno partendo per un incarico a Idlewyld House. Almeno l’ultima parte è vera: sedicenti “generalisti” che intraprendono una serie di lavori per tutti, i danesi sono stati assunti per ripulire questo maniero di campagna da parassiti indesiderati dal suo proprietario Peter Landrigan (Martyn Spendlove). È il figlio della potente scrittrice romantica Harriet Landrigan (Nicola Wright), che dopo aver misteriosamente dichiarato che non avrebbe mai pubblicato un’altra parola alcuni anni fa, è caduta fatalmente ma apparentemente accidentale giù per le scale.

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Originariamente scritta come una recita scolastica dalla scrittrice di romanzi polizieschi Sophie Hannah e dalla compositrice Annette Armitage, la versione cinematografica (finanziata da Hannah) non si scrolla completamente di dosso le sue origini teatrali. Ma proviene chiaramente da un luogo di profonda adorazione e conoscenza del genere, sia dal lato giallo che da quello musicale. Le canzoni sono eccellenti: elaborazioni verbalmente agili alla Gilbert e Sullivan sulle affettuose caratterizzazioni della galleria dei ladri del film, da un traduttore servile a un ispettore di polizia che rivela come la sua mancanza di senso dell’olfatto lo abbia portato ad affinare il naso del detective.

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Ma a parte alcune riprese con droni dei viadotti dello Yorkshire, il film fatica a trovare un linguaggio cinematografico o coreografico che si adatti alla musica. Si basa invece su scene ricche di esposizione che si fanno strada verso una conclusione artificiosa, e c’è pochissima individuazione attiva da parte dei generalisti dalla faccia fresca. Quasi ovunque, le performance sono organizzate come si addice a simili avvenimenti teatrali, ma in qualche modo anche piatte. Insistentemente bizzarro, Il mistero dell’occhio di Mr E non è mai lontano dalla quarta parete, ma puoi immaginare cosa avrebbe potuto essere questo materiale stupido nelle mani di uno stilista disciplinato come Wes Anderson.

Il Mistero di Mr E è disponibile su Prime Video dal 25 novembre

 
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