La sezione bonus di oggi è una rapida valutazione del dollaro USA. Il dollaro è stato tipicamente forte durante i periodi di recessione e talvolta violentemente forte durante eventi significativi di avversione al rischio. Nel 2008, la sterlina britannica è scesa da 2,0200 a 1,3600 in sei mesi. Per una valuta importante scendere del 32% in 180 giorni è una mossa gigantesca. Tanto che la sterlina si è sostanzialmente consolidata per i cinque anni successivi. Subito dopo il voto sulla Brexit è sceso di nuovo a 1,2000. La valuta non è riuscita a infrangere il sostegno della Brexit nel più recente periodo di forza del dollaro e ora ha recuperato a 1.2500+.
La coppia EUR/USD è scesa da 1,2300 a 95 centesimi al culmine della chiusura per il Covid e successivamente si è consolidata tra 1,1200 e 1,0500. L’Euro si avvicina ora a 1.1000.
Il dollaro è un asset che vogliamo possedere durante un evento significativo di avversione al rischio, come una grave recessione. Le conseguenze di quell’evento sono oggetto di dibattito. L’Euro tra 1.1000 e 1.1100 è la linea nella sabbia per quanto riguarda la tendenza. In genere, si tratterebbe di un’operazione di inversione automatica del rischio, ma con il trend minaccioso per la coppia, è un’attesa per alcuni giorni. Lo Yen è una situazione diversa che è una tendenza consolidata, incontrando a breve il supporto 146.
-A fini didattici, il tasso di cambio effettivo ampio reale (REER) per gli Stati Uniti indica che il dollaro statunitense si è rafforzato in termini reali rispetto a un paniere di altre valute. Ciò implica che, dopo aver tenuto conto dei differenziali di inflazione, il potere d’acquisto del dollaro a livello internazionale è aumentato, rendendo le esportazioni statunitensi relativamente più costose e le importazioni più economiche per i consumatori americani. Un valore REER più elevato indica in genere una valuta più forte in termini di competitività commerciale internazionale.
