Propongono un tetto alle tariffe di acqua, gas ed energia con il surplus a carico della Provincia

Propongono un tetto alle tariffe di acqua, gas ed energia con il surplus a carico della Provincia
Propongono un tetto alle tariffe di acqua, gas ed energia con il surplus a carico della Provincia

Domenica 28 aprile 2024

01:02

Del blocco PRO, formato da Enrique Cesarini e Natalia Saseta, hanno presentato un progetto attraverso il quale si cerca di stabilire “un regime limite per la tariffazione dei servizi pubblici di acqua, gas ed elettricità per l’edilizia abitativa per tutti i concetti fatturati in base al reddito. dell’utente”. Con un accenno alla gestione libertaria, all’interno dell’iniziativa lo spazio giallo indica a chi arriva la proposta e stabilisce un limite percentuale di stipendio per il pagamento di ogni servizio. In questo senso, per l’energia elettrica si prevede che la tariffa non possa superare il 12% del reddito netto, l’8,8% per la bolletta del gas e il 3% nel caso della bolletta dell’acqua potabile. Secondo quanto indicato, l’eccedenza del tetto “deve essere assorbita dallo Stato provinciale, che deve regolamentare i meccanismi di attuazione dell’assorbimento dei costi residui”.

“Per garantire servizi pubblici di qualità, in vista dello sviluppo economico e sociale di tutti i settori della popolazione, è necessario rivedere l’impatto che i servizi pubblici determinano sulla capacità di pagamento dei residenti di Catamarca e, in virtù di ciò, prendere una decisione da parte dello Stato per garantire l’accesso e l’uso di questi servizi in modo tale che i principi di equità e solidarietà siano rispettati”, affermano entrambi i legislatori nel progetto.

In quest’ordine di idee, sostengono che “è necessario poter determinare legislativamente un meccanismo affinché la riscossione dei servizi non abbia un impatto economico di onere sulla massa attiva e passiva dei catamarcani che non possono accedere a tali servizi in modo modo dignitoso”. Pertanto, suggeriscono di istituire un sistema “intrecciato con i database dei redditi della busta paga statale, quello di Anses e AFIP, per determinare il reddito dei residenti di Catamarca che intendono adattarsi a questa modalità di consumo responsabile e dignitoso”.

Naturalmente, assicurano che lo spirito del progetto “non intende in alcun modo compromettere le casse dello Stato, ma viste le priorità di allocazione e riallocazione delle risorse, diventa del tutto opportuno perché ci sono risorse provinciali per spese che comprendiamo essere di criteri inferiori a quelli incommensurabili.” necessità dei catamarcani di sviluppare una vita dignitosa con i servizi necessari coperti.”

Strizzando l’occhio, il duetto che compone il blocco PRO allude alla direzione di Javier Milei per ricordare che “sebbene questi benefici siano destinati ai dipendenti pubblici e indipendenti del settore privato o ai lavoratori autonomi, ciò è dovuto alla logica a cui punta la nuova Argentina, è che il settore pubblico sarà sempre meno attraente per ottenere un lavoro o restarci, tutto ciò sostenuto dall’idea dell’attuale Governo Nazionale, che interpreta la rivendicazione della società argentina, secondo cui il “Lo Stato deve diventare sempre più piccolo ed efficace”.

Propongono quindi che il tetto vada a beneficio degli agenti della pubblica amministrazione provinciale, del potere legislativo e della magistratura “qualunque sia la modalità contrattuale, il cui reddito netto non superi l’importo risultante dalla somma di due panieri di base stabiliti dal CPI, che è pubblicato mensilmente da Indec per il mese corrente.” A questi si aggiungono i dipendenti comunali dei comuni senza Carta organica, i monotributisti e i lavoratori autonomi e i pensionati e i pensionati, il cui reddito netto non supera i due panieri di base.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV (4) Il baseball Reagan si mobilita per nove punti senza risposta nella vittoria su (13) Asheville
NEXT La California ha un deficit di bilancio multimiliardario. Ecco cosa devi sapere