La Jornada – López Obrador, favorevole all’elezione graduale dei giudici

La Jornada – López Obrador, favorevole all’elezione graduale dei giudici
La Jornada – López Obrador, favorevole all’elezione graduale dei giudici

Città del Messico. Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha espresso di non essere contrario alla gradualità del ricambio dei membri del Potere Giudiziario della Federazione (PJF), anche se ha sottolineato che questo processo non dovrebbe essere dilatorio.

Ha celebrato che i ministri della Corte Suprema di Giustizia della Nazione, i membri del Consiglio Federale della Magistratura e altri membri di questo potere cominciano ad unirsi al dialogo per discutere la questione, ma soprattutto ha celebrato che hanno accettato che un è necessaria una riforma.

È un progresso molto importante e degno di riconoscimento il fatto che accettino la necessità di una riforma del sistema giudiziario..

Ieri mattina è stato chiesto al presidente se sarebbe d’accordo che la transizione dei posti di giudici, magistrati e ministri avvenga gradualmente o per tappe, come avevano proposto diversi attori il giorno prima, nel primo giorno del forum sulla riforma del sistema PJF che si è svolto alla Camera dei Deputati.

Non offro alcuna opposizione. Credo che la cosa fondamentale sia che si faccia la riforma e che il popolo partecipi alle elezioni, perché il popolo ha un istinto preciso, il popolo è saggio. Quindi preferisco che sia il popolo a decidere, perché un giudice eletto dal popolo saprà che è lì perché i cittadini lo hanno eletto, e il suo padrone sarà il popolo, e agirà con più libertà, avrà l’arroganza di sentirsi liberi.

Ritiene che saranno i diversi attori a definire i processi per il graduale sollievo, Solo che nessuno dei due, parlando in termini giuridici o giuridici, o nel gergo degli avvocati, non applica tattiche dilatorie, non aspetta che scada il tempo, come alcuni stanno aspettando; Non più tanto, ma prima aspettavano che il tempo passasse e che noi partissimo. Comunque ce ne andremo, nient’altro che la trasformazione continuerà.

Ha sottolineato che la riforma deve puntare anche alla parità, cioè che metà siano donne e l’altra metà uomini, poiché dei tre poteri dell’Unione, nella magistratura ce ne sono di più squilibrio in quel materiale.

Alla domanda su come prevenire il narcotraffico o uomini d’affari intervengano nel caso in cui i membri del PJF siano eletti alle urne, per nominare giudici, magistrati o ministri legati alle loro cause, ha osservato il presidente: “la gente è molto consapevole (…) Non è decisivo (questo è possibile intervento), perché quando c’è un popolo consapevole e politicizzato, la gente non vende la propria dignità”.

 
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