S&P alza il rating del debito della Turchia a B+

L’agenzia Standard & Poor’s ha alzato il rating del debito della Turchia da B a B+ e gli ha assegnato un outlook “positivo”, riferisce sabato la stampa turca.

L’agenzia di rating statunitense lo ha indicato in un comunicato diffuso venerdì sera (mezzanotte in Turchia). Ankara “continuerà gli sforzi per ridurre l’elevata inflazione attraverso una combinazione di politica monetaria restrittiva, aumenti salariali meno generosi e graduale consolidamento fiscale”.

Ricordate che non ci sono elezioni previste fino al 2028, quindi ci sono meno pressione per aumentare salari e pensioni e il governo turco “ha spazio per applicare politiche che riducano la domanda e l’inflazione”.

Si prevede che la Banca Centrale manterrà i tassi di interesse all’attuale 50% per il resto dell’anno, ma L’inflazione, attualmente al 69,8%, impiegherà almeno fino al 2028 per raggiungere valori inferiori al 10%.

Standard & Poor’s ritiene che il disavanzo delle partite correnti sarà inferiore al 2% del PIL nel 2024 e prevede che La crescita dell’economia turca rimarrà al 3% nel 2024 e nel 2025, rispetto al 4,5% nel 2023.

Lo sottolinea, secondo l’agenzia Efe “Ripristinare la fiducia nella moneta locale è una sfida per i politici”poiché la dollarizzazione dei risparmi dei cittadini sta diminuendo molto lentamente, coprendo ancora il 57% di tutti i depositi, rispetto al 60% dello scorso novembre.

Tra i punti positivi l’agenzia cita il scarsa dipendenza dalla Russia (destinatario solo del 2,5% delle esportazioni turche), il forti legami con l’Unione Europea, una popolazione giovane (con un’età media di 33 anni rispetto ai 44 dell’UE) e un settore privato ben sviluppato, aperto verso l’esterno e resiliente.

 
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