L’inflazione è in calo da 13 mesi, nell’ultimo anno era del 7,16%

L’inflazione è in calo da 13 mesi, nell’ultimo anno era del 7,16%
L’inflazione è in calo da 13 mesi, nell’ultimo anno era del 7,16%

18:27

I dati di l’inflazione negli ultimi dodici mesi è stata del 7,16%, dato inferiore al 7,36% registrato a marzo e al quale l’indicatore si è adeguato 13 mesi in meno.

Secondo i resoconti di Dane, L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è stato messo sotto pressione nell’ultimo anno dai gruppi di spesa legati all’istruzione (11,40%), ai trasporti (10,42%), ai ristoranti e agli alberghi (9,80%), bevande alcoliche e tabacco (9,72%), alloggio, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (9,34%) e infine la sanità (7,18%), che si collocano al di sopra della media nazionale (7,16%).

Piedad Urdinola, regista di Danehanno indicato che variazioni superiori alla media nazionale dell’IPC sono state osservate a Valledupar (9,35%), Sincelejo e Riohacha (8,69%).

IL Le città con una dinamica dell’inflazione annua più bassa sono Villavicencio (5,36%), Popayán (5,48%) e Neiva (6,09%). A Medellín l’indice dei prezzi al consumo annuale ad aprile era del 7,41%, superiore alla media nazionale.

Ad aprile l’IPC si è attestato allo 0,59% Un dato inferiore a quello rilevato nello stesso mese dell’anno precedente pari allo 0,78% e superiore alla stima di quelli consultati dall’ultima Indagine mensile sulle aspettative economiche della Banca della Repubblica, che indicava lo 0,57%.

Nel quarto mese di quest’anno, il cosiddetto costo della vita è stato trainato dalle voci di spesa delle famiglie relative a generi alimentari e bevande analcoliche (1,16%) e alloggio, acqua, elettricità, gas e altri combustibili (0,93%).

Vale la pena notare che prodotti e servizi del paniere familiare come affitto, frutta fresca, elettricità, patate, servizi legati alla comproprietàbanane, pasti serviti al tavolo e self-service, trasporti urbani e pomodori da albero, hanno registrato variazioni superiori al CPI mensile, pari allo 0,59%.

Nel Rapporto sulla politica monetaria presentato martedì dal Il Gruppo tecnico della Banca della Repubblica ha indicato che l’inflazione continuerà a diminuire nel 2024 ad un tasso superiore a quello previsto all’inizio dell’anno, a causa delle minori pressioni inflazionistiche sui beni e chiuderebbe a dicembre al 5,1% (in precedenza 5,4%) e chiuderebbe il 2025 al 3,4%.

IL La revisione al ribasso dell’indice dei prezzi al consumo per quest’anno sarebbe dovuta in parte alle pressioni al ribasso sui cambi più accentuati rispetto a quelli incorporati a gennaio, poiché fino a metà dicembre 2023 il tasso di cambio del dollaro era vicino ai 4.000 dollari, ma finora quest’anno è stato al di sotto di tale tetto.

Oltretutto, ci si aspetterebbero riduzioni significative dei prezzi di alcuni beni importati e shock positivi dal lato dell’offerta, soprattutto nel settore alimentare (pasti fuori casa).

IL L’indagine mensile sulle aspettative economiche della Banca della Repubblica prevede un’inflazione del 5,62% per la fine dell’anno e il Sondaggio d’Opinione Finanziaria Fedesarrollo prevede un CPI al 5,51%.

 
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